(Sanniopress) – Il turismo è da tempo una delle maggiori opzioni di sviluppo del Sannio, grazie alle numerosissime bellezze naturali, storiche ed architettoniche presenti in ogni angolo del territorio provinciale e alla eccellente qualità delle produzioni eno-gastronomiche ed artigianali.
Nonostante ciò, a parte il boom di visitatori fatto registrare da Cusano Mutri (grazie ad un’accorta gestione imprenditoriale della Sagra dei funghi), l’auspicato sviluppo del turismo finora non c’è stato. E Pietrelcina, ovvero la meta che ogni anno fa registrare il maggiore numero di visitatori, è stata investita dalla crisi che attanaglia il settore del turismo religioso.
Eppure, gli studi presentati in occasione della recente Borsa Internazionale del Turismo tenutasi a Milano, dimostrano che a dispetto della crisi la vacanza resta irrinunciabile, sia pure con diverse modalità: si parte per meno tempo, si prenota all’ultimo momento o – al contrario – con largo anticipo e, soprattutto, l’influenza di internet si fa sentire sempre di più. Un altro aspetto caratterizzante (tipico dei momenti di stagnazione dell’economia e dell’umore) è quello della sobrietà, che accompagna la nascita di nuovi stili di vita, lontani da lussi ostentati e consumi superflui.
Come è stato spiegato dai maggiori esperti del settore, si sta in pratica manifestando una nuova generazione di viaggiatori, persone che hanno voglia di rigenerarsi e cercano natura, autenticità, riconciliazione, apprendimento, vivere e non rinunciare. Insomma, slow più che low. Il viaggio in pratica diventa un’esperienza di vita, più che un pacchetto da acquistare.
Paradossalmente, quindi, si tratta di un’occasione per molti versi unica per il Sannio. Per coglierla occorre sfruttare soprattutto internet, smartphone e applicazioni. Strumenti che hanno cambiato le regole del gioco: i potenziali turisti oggi navigano e persino quando decidono di rivolgersi ad un’agenzia vi arrivano informati.
La sfida deve essere raccolta non solo dalle istituzioni pubbliche, che pure sono chiamate ad abbandonare la logica clientelare per puntare invece su quella della cooperazione e dell’ottimizzazione della spesa, ma soprattutto dagli operatori del settore, che sono i principali attori del sistema turistico. Spetta a loro, infatti, dotarsi di un adeguato sito internet, di offrire la possibilità di personalizzare quanto più possibile il viaggio, di studiare tariffe incentivanti e attenzioni particolari, dallo sconto per la prenotazione anticipata alla gratuitità del nipote in vacanza col nonno o del figlio in vacanza con la mamma single, tanto per fare qualche esempio.
E spetta sempre a loro svolgere il ruolo di interfaccia, valorizzando le opportunità di acquisto e svago offerte dal territorio: dalla visita alla Chiesa di S. Sofia (patrimonio dell’Unesco) al bagno nell’acqua sulfurea di Telese; dall’acquisto del caciocavallo di Castelfranco in Miscano o della salsiccia rossa di Castelpoto alla possibilità di farsi realizzare un prezioso oggetto in ceramica dai maestri figulini di Cerreto Sannita e San Lorenzello. E tant’altro ancora.
Accanto a ciò, però, occorrono anche due banalissimi ma efficacissimi ingredienti che hanno caratterizzato il modello Cusano Mutri, l’unico risultato vincente in questi ultimi anni: la creatività e l’operosità.