(Sanniopress) – Non è il solito ottimismo di maniera ma quando dalle parole si comincia a passare finalmente ai fatti, allora si può cominciare a sperare. Il Governo che procede a liberalizzare, anche se in modo diversificato e discutibile, rappresenta un concreto segnale per le tantissime corporazioni che di fatto bloccano lo sviluppo e la crescita in Italia. Si comincia a fare sul serio, quindi, con interventi nei settori strategici dell’energia, della rete carburanti, delle farmacie, dei notai, dei tassisti, delle assicurazioni, delle autostrade e delle tariffe minime professionali. Potremmo aggiungere che anche il sistema elettorale finirà per essere modificato, come chiede la stragrande maggioranza degli italiani, ponendo fine all’incredibile storia (tutta italiana) dei parlamentari nominati.
Ma torniamo alle questioni strettamente economiche ed, in particolare, all’abolizione di tutte le tariffe minime professionali. Per ingegneri, architetti, agronomi, avvocati, geometri ed altri si cambia registro,:bisognerà trattare con il cliente, come si dice, in via preliminare, definire un preventivo ed un prezzo della prestazione. Non ci saranno più le super parcelle vidimate dagli ordine (che era nati per tutelare le professioni ed i minimi tariffari e che in realtà sono poi diventati dei massimi tariffari rispetto al mercato). Consulenze, parcelle per lavori pubblici, prestazioni professionali ed altre patologie saranno definite attraverso un preventivo da stilare prima dell’incarico.
Finirà forse la “caccia all’incarico pubblico” dei soliti noti. Si aprirà il mercato per tanti giovani professionisti che sono stati costretti a frequentare per pochi euro i più accorsati studi professionali, con la speranza di poter in seguito agguantare un vero incarico. Lavori pubblici le cui parcelle diventavano milionarie soltanto perché si applicavano “i minimi tariffari”. Una magia che di fatto Monti ha fatto sparire. Ci aspettiamo anche la soppressione degli ordini professionali e di tante altre corporazioni che, pur partite con buone intenzioni, hanno nel seguito dimenticato la loro “mission”.
Il decreto del Governo prevede anche una nuova tipologia di società a responsabilità limitata per aiutare i giovani ad avviare attività imprenditoriali. “Viene istituita una nuova figura di società per i giovani sotto i 35 anni, la società semplificata a responsabilità limitata: basterà un euro per versare il capitale e non sarà necessario l’intervento del notaio”. Altre importanti novità sono in arrivo. Certo, resta ancora da colpire seriamente il costo e la palese improduttività della politica, ma credo che ormai ci siamo vicini.
* imprenditore