(Sanniopress) – Prima di tutto diamo la notizia che ha dell’incredibile: il sindaco di Montesarchio, Antonio Izzo, è indagato per calunnia dalla Procura di Benevento. Secondo le indagini svolte dal pubblico ministero Giammarino sarebbe l’autore di “una denuncia anonima inviata alla Procura di Benevento, a quella di Napoli e a numerosi altri soggetti istituzionali” con cui “incolpava il rappresentante legale delle società del gruppo Mataluni, Biagio Mataluni che sapeva innocente, di numerosi reati”.
Gli altri “soggetti istituzionali” che pare abbiano ricevuto lettere anonime nel mese di giugno del 2011 sono la Regione Campania, l’Arpac, il ministero delle Finanze, il ministero delle Politiche Agricole, la commissione della Comunità Europea, la Banca d’Italia, i carabinieri di Montesarchio, la Guardia di Finanza di Benevento, l’ispettorato del Lavoro, il Banco di Napoli, la Bnl, il Monte dei Paschi di Siena, l’Unicredit, la Banca Popolare di Novara e Cariparma. Le lettere anonime avrebbero indicato presunti reati commessi dal gruppo Mataluni per ottenere mutui dalle banche, finanziamenti regionali per assunzioni, dichiarazioni Iva fraudolente. Il magistrato nelle sue indagini ha verificato le accuse mosse al gruppo Mataluni e ha accertato i comportamenti legali dell’azienda di Montesarchio. Il pm Giammarino attraverso verifiche incrociate con gli uffici postali sarebbe risalito al sindaco Antonio Izzo quale autore delle lettere anonime e quindi ha iscritto il primo cittadino di Montesarchio nel registro degli indagati per il reato di calunnia. Dunque, la notizia è davvero clamorosa.
Dopo la notizia, qualche considerazione. Se le accuse della magistratura dovessero rispondere al vero, allora, il sindaco di Montesarchio dovrebbe dimettersi immediatamente. L’accusa di calunnia è molto grave. Il malcostume dell’anonimato è, purtroppo, molto diffuso nel Sannio. Tuttavia, a nostra memoria, è la prima volta che un sindaco è indagato perché ritenuto l’autore di lettere anonime dirette ad accusare ingiustamente un suo concittadino. Che cosa avrebbe spinto il sindaco? Alle ultime elezioni Vincenzo Mataluni era candidato sindaco di una lista civica in opposizione al sindaco uscente Izzo. Le elezioni furono vinte da Izzo. Nel maggio 2011 lo stesso sindaco Izzo fu arrestato nell’ambito di un’inchiesta della Direzione distrettuale antimafia di Napoli proprio per presunti reati legati alle elezioni e al voto di scambio, ma poi il tribunale del riesame annullò il provvedimento. Insomma, nella vita politica e civile dell’importante comune sannita – forse il primo comune del Beneventano per quantità e qualità delle aziende – tutto ruota intorno al controllo dell’amministrazione pubblica.
E’ probabile che le lettere anonime di Izzo – sempre che l’accusa del pubblico ministero sia confermata – abbiano qui la loro ragion d’essere. Ma, qualunque sia la ragione, è chiaro che si tratta di una ragione sbagliata: nessun fine può giustificare il ricorso al mezzo delle lettere anonime. Se poi l’autore delle lettere è un sindaco, allora, la cosa è dieci, cento, mille volte inaccettabile.
Il gruppo Mataluni produce olio e con un fatturato di circa 250 milioni di euro e circa 200 dipendenti è una delle aziende europee più grandi nel settore. Ma anche il sindaco Izzo, che nel recente passato è stato il presidente degli industriali di Benevento, è a capo di un importante gruppo industriale come la Seiffe che produce nello stabilimento di Bonea le piastre di Okite che esporta praticamente in tutto il mondo, dall’America al Giappone.
Insomma, stiamo parlando di due gruppi industriali importanti per il Sannio e per l’Italia e pensare che i loro nomi sono coinvolti in questa vicenda di lettere anonime (l’una come autrice e l’altra come vittima) non fa bene a nessuno, prima di tutto non fa bene alle stesse aziende.
Che poi sia il sindaco di Montesarchio – sempre che le accuse del pubblico ministero siano confermate – l’autore delle lettere contro il suo rivale è un “particolare” che dà alla vicenda una coloritura di okite che non può passare inosservata. Vedremo quali saranno gli sviluppi. Ma fin da ora possiamo dire che la vita civile e politica di Montesarchio deve cambiare stile.