di Antonio Medici
Loretta Mussi, già manager dell’Ospedale Civile di Benevento, la scorsa settima è stata condannata dal tribunale di Benevento a 6 mesi di carcere, essendo stata riconosciuta colpevole del reato di peculato. In particolare il Tribunale ha riconosciuto che la dottoressa Mussi ha indebitamente utilizzato un’auto di servizio dell’azienda ospedaliera.
A mia memoria questa condanna è una delle rarissime emesse dal Tribunale di Benevento a carico di amministratori di enti ed aziende pubbliche.
Nella città feudo Mastelliano, dove tutti sperimentano quotidianamente i metodi ed i disastri della politica clientelare, dove coraggiose associazioni denunciano gravissimi illeciti urbanistici, economici ed ambientali, dove si paventa una forte infiltrazione di aziende dedite al riciclaggio di danaro sporco mediante mega operazioni immobiliari, avviate e proseguite con la connivenza o complicità di amministrazioni pubbliche di centro-destra e centro-sinistra, dove gli esposti delle associazioni che si battono contro il malaffare giacciono per anni in procura senza che si abbia conto dell’esito delle inchieste avviate, dove uomini politici, amministratori, dirigenti pubblici e talora dipendenti del Ministero della Giustizia sono legati da intrecci di interessi trasversali o anche da legami familiari, dove familiari di dipendenti del Ministero della Giustizia assumono incarichi o sono assunti in aziende o agenzie pubbliche, il Tribunale di Benevento partorisce il topolino dalla condanna per peculato a carico di uno dei pochi manager pubblici apprezzati dai cittadini beneventani.
La dottoressa Loretta Mussi che, con la collaborazione del personale, ha saputo ricostruire la fiducia dei cittadini nella primaria struttura sanitaria della provincia, oggi è condannata per peculato.
Beninteso sono certo che i giudici abbiano ben valutato la fattispecie e giustamente comminato la pena; sono invero convinto che sia giusto perseguire le condotte illecite a prescindere dagli eventuali altri meriti di chi se ne rende responsabile.
Ciò che fa specie, tuttavia, è che in questa città pare che il reato più grave commesso nella pubblica amministrazione sia l’uso indebito dell’auto di servizio.
In sincerità, riponendo fiducia nel Procuratore Maddalena e nei PM che più tenacemente perseguono i reati nella Pubblica Amministrazione, resto in attesa di nuovi processi.