(Sanniopress) – In tutti i modi si vorrebbe chiudere il discorso su questo presepe “volante”, realizzato dalla ditta Lombardi e donato dal maestro Riccardo Dalisi alla città di Benevento per il Natale 2011. Ma è il presepe stesso a impedire che si smetta di parlare di lui, come se la sua posizione centralissima nel cuore della città non gli bastasse e volesse rimanere ad ogni costo al centro dell’attenzione mediatica locale. Ma il presepe di Dalisi una mente non ce l’ha, nè è dotato di pensiero. Dunque la colpa non può essere delle lamiere se siamo ancora costretti a parlarne, oggi che è 2 gennaio ed è stato archiviato anche il Capodanno 2012. La colpa invece potrebbe essere dell’umidità o degli agenti atmosferici, che hanno incrinato alcune travi di legno d’abete poste come base della struttura artistica installata in Piazza Castello. Ma anche l’umidità non ha una mente ed un pensiero, dunque non ha nemmeno una volontà tale da non poter essere fermata dall’azione accorta e diligente dell’uomo… Fatto sta che quelle incrinature c’erano e sono state notate da molti già prima e durante Capodanno, quale ulteriore elemento di disturbo rispetto a degli addobbi natalizi che proprio non riescono a far parlare bene di loro. E allora il 2 gennaio, passato Capodanno, ecco nuovamente due operai al lavoro presso il presepe per piallare il legno “dispettoso”, sotto gli occhi incuriositi (e di certo non felici) dei passanti. Una signora, imboccando Corso Garibaldi da Via Perasso e squadrando di sbieco l’opera di Dalisi, ha affermato: “Ci è costata un sacco di quattrini questa sc…”, purtroppo la signora era di passaggio e non siamo riusciti a comprendere bene l’ultima parola della sua frase. Ai lettori il divertimento di immaginare di che tipo di “sc…” si trattasse.