di Cecilia Del Gaudio
Ma le notizie, come il viola, sono soggette alla moda? La risposta è sì, a quanto pare. Partiamo con ordine. Mese di ottobre, allarme pantera. Ma oggi? Che fine ha fatto il felino che, per un mese, ha agitato i sogni dei sanniti? È morta di fame, di freddo o semplicemente non è mai esistita? Gli allarmi, le testate nazionali, i rilievi degli esperti, e poi? Ma non è tutto. Torniamo con la memoria all’estate scorsa. In questo caso non si tratta di un’informazione da appurare, ma di certezza: episodio di violenza effettuato utilizzando la scopolamina, sostanza che annebbia i sensi e la memoria. Circa dieci giorni a parlare dell’accaduto…e oggi? Dove sono i colpevoli e la vittima? Che tipo di ristoro è stato assicurato ad una ragazza che ha subito una violenza così inaudita? Circa le nuove generazioni, poi, torna alla memoria un’altra notizia “Di moda”: i raid vandalici nelle scuole: assemblee, sit in, ed oggi?
A proposito, l’ucraina sosta ancora nei pressi del tribunale di Benevento. Ha smesso di schiamazzare o gli abitanti della zona si sono abituati ed, anzi, la usano come meccanismo conciliatore del sonno?
Se ci richiamiamo al dato nazionale e regionale, trasponendolo nel nostro Sannio la lista si infittisce. E giù con gli incidenti sul lavoro, le violenze sugli immigrati, l’allarme rifiuti. “Di questo non si parla”, era il titolo di un film di qualche anno fa. In tal caso bisognerebbe dire, invece, se ne è parlato troppo ma in un lasso temporale ristretto. Allarmi e notizie non sono i pantaloni a zampa d’elefante o i capelli cotonati. Informare vuol dire smuovere le coscienze e stimolare l’azione. Prima di tutti spetta a noi, operatori della comunicazione, effettuare, ogni tanto, un “remake” di quanto accaduto e testare lo stato dell’arte oggi. Facciamo “mea culpa” ed aggiorniamo le notizie. Se è vero che il viola sarà sostituito dal rosa fragola di certo il nero o il beige restano classici da indossare con stile, in ogni stagione e appuntamento.
(da ElleTv)
Ringrazio personalmente Cecilia Del Gaudio per questo articolo e per aver in questo modo puntato l’attenzione sulla “disattenzione” della nostra informazione locale. E’ un punto veramente dolente del nostro Sannio, che riflette non solo un male in sè, ossia quello di un’informazione appunto distratta quando non incapace o collusa, ma anche un male ulteriore e più grave, che è quello del ristagno culturale a cui la gente del Sannio rischia di essere condannata per un tempo indefinitamente ampio nel futuro proprio a causa della mancanza di una seria attività di informazione che scuota le coscienze. Personalmente mi sono concentrato di recente su questo argomento (ed il mio articolo è stato pubblicato anche qui sul sito), ma avendolo fatto da semplice cittadino che pretende “soltanto” un’informazione migliore, forse non ho potuto offrire un punto di vista sufficientemente autorevole e credibile. Forse (lo spero veramente) se la riflessione inizia a partire anche tra gli stessi addetti ai lavori si potrà registrare qualche scossa più forte e più decisiva.
Colgo l’occasione per ringraziare tutta la redazione del sito, ed in particolare Billy Nuzzolillo, per una novità che mi sembra di rilevare: Sanniopress sta iniziando a pubblicare più articoli propri, cosa che, vista alla luce delle riflessioni qui sopra esposte, è da accogliere con fiducia e speranza.
Buon lavoro!
Simone Aversano