(Sanniopress) – Ho anch’io le mie colpe. Ad agosto, sulla scia del tentativo (maldestro) del governo Berlusconi di abolire trentasei province tra le quali anche la Provincia di Benevento, avanzai l’idea di creare la regione Sannio. Per me pensare e attuare la regione Sannio non significava né creare una nuova regione, né isolare ancor più la comunità sannita ma, al contrario, provare a unire le forze di un’area geografica e storica già esistente nel segno dell’autonomia e della crescita. Avrei dovuto immaginare, però, che l’idea sarebbe stata strumentalizzata pensando solo a sostituire un ente con un altro ente, una carrozza con un’altra carrozza, nel nostro caso carrozzina. Infatti e purtroppo, il comitato “Salviamo il Sannio” intende il neoregionalismo proprio in questo secondo significato e si fa alfiere di una secessione dalla Campania per aggregarsi al Molise. Il sindaco di Colle Sannita, Giorgio Nista – peraltro ex assessore alla Cultura alla Rocca dei Rettori – parlando ad un incontro con i sindaci di una parte di comuni del Fortore ha voluto calare l’asso: “Siamo pronti da domani mattina con i Comuni che lo vorranno, a chiedere il referendum alla Cassazione per staccarci dalla Campania senza aspettare ancora le decisioni della Provincia di Benevento. Noi siamo già pronti. Non se ne può più. Non è possibile continuare così. Ora che le province saranno tagliate il Sannio rimarrà ancor più in balia di Napoli che continua a comportarsi come capitale del regno delle due Sicilie. E’ l’ultima occasione per cambiare il corso della storia, e per determinare una vera svolta, perché con la riduzione delle rappresentanze politiche continueremo a contare sempre di meno”. Se continuano così bisognerà creare il comitato “Salviamo il Sannio dal comitato Salviamo il Sannio”.
Se l’idea del sindaco di Colle fosse applicata su scala nazionale si avrebbe uno stravolgimento della cartina regionale italiana. Se ne è avuta un’avvisaglia con la “sparata” del presidente della Provincia di Brescia che ha manifestato l’intenzione di voler trasformare la provincia in Regione Brescia. Sembra che ci siano i numeri demografici per fare un’operazione (scellerata) di questo tipo. E’ come se l’Italia, che è nata dall’unione di una serie non piccola di stati pre-unitari, avesse in sé ancora questa divisione pre-unitaria e nei suoi localismi e tribù aspirasse a ripristinarla. Dalle venti regioni d’Italia – già troppe e troppo piccole – potrebbero nascere con la morte delle province altre venti regioni nel pieno rispetto della tradizione del Paese di Arlecchino, Pantalone e Pulcinella. Le tante Italie che ci sono in Italia aspirano ad essere tante Repubbliche e non è detto che l’Italia non diventi la Repubblica delle Repubbliche d’Italia di San Marino.
L’idea di aggregare la ex provincia di Benevento alla regione Molise è un’idea provinciale e anti-regionale ma soprattutto fuori dalla storia. Nel senso che non conosce proprio come e perché nacque la provincia di Benevento: per unire la città di Benevento a Napoli. Inoltre, l’idea che ci si debba staccare dalla Campania perché è napolicentrica è insensata. Cosa volete che sia la Campania, beneventocentrica o, per citare gli amici collesi, collecentrica? Benevento, tanto per stare sulla cronaca, ha il presepe più lento del mondo, il treno più lento d’Italia, il Pil più lento della Campania e voi volete che il modo giusto e serio per essere più veloci e crescere sia quello di dichiararsi indipendenti da Napoli per unirsi al Regno del Molise di Michele Iorio?
Il figlio più illustre di Colle Sannita è Francesco Flora. La piazza del paese sannita è intitolata al padre Giuseppe, orefice, che di Colle Sannita fu sindaco. Chissà che cosa penserebbe il grande critico letterario, ma anche grande italiano che seppe opporsi al regime di Mussolini e vivere liberamente con l’arte della sua scrittura, della secessione di Colle Sannita immaginata da Giorgio Nista. La risposta non è difficile da immaginare: la vita e l’opera di Flora sono la negazione di ogni secessione.
A Giancristiano Desiderio sfugge il piccolo particolare che noi siamo molisani.
Angiolino Mascia Colle Sannita
Ho letto l’editoriale di Giancristiano Desiderio, con il quale mi complimento per la capacità argomentativa e dialettica,ma di cui non condivido una sola parola.
Aderisco invece pienamente all’iniziativa del Sindaco di Colle Sannita ed auspico che sia presto emulata dai Sindaci delle località contermini ( Reino – mia terra d’origine-,Circello, San Marco, Castelvetere, Castelpagano ecc.) e dell’ intera provincia.
Spero che finalmente possa realizzarsi il sogno millenario di restituire dignità anche amministrativa alla nostra Terra, le cui basi storiche, culturali, sociali ed economiche sono senz’altro perfettamente note al dottor Desiderio e non hanno nulla a che vedere con le fantomatiche entità riferite nell’articolo, quali la”Regione Brescia” o altri fantasiosi analoghi progetti. L’editorialista saprà sicuramente che , immediatamente dopo l’Unità Nazionale,si cercò di dar vita alla Regione Sannio, ma , purtroppo, il tentativo andò frustrato.
Non si tratta di coltivare velleità autonomistiche, indulgere al provincialismo o a nostalgie irrealizzabili: si tratta invece di conferire opportuna veste amministrativa alla nostra Storia ( e no uso la maiuscola a caso ) ed al nostro futuro .
Vada avanti così, dottor Nista: se crede , ben volentieri mi adopererò tra i sanniti residenti in Piemonte, per caldeggiare, in tutti i modi e le forme possibili, l’iniziativa della quale Lei, per primo, si fa promotore.
Cordialmente:
Antonio Zerrillo