(Sanniopress) – E’ particolarmente intrigante poter cominciare una riflessione utilizzando come apertura… un esaltante “Caro Desiderio”. In questo caso, però, più che un auspicio è l’indicazione dell’amico e collega giornalista cui voglio rivolgere questa mia breve nota in risposta ad un suo articolo dal titolo: Benevento e l’opposizione del signor Sisifo (e successivi).
Utilizzando le nuove tecnologie ho già preavvisato il buon Giancristiano che avrei voluto rendergli simpaticamente “pan per focaccia” e mi sono firmato, non a caso, Occhio di Falco. Chi era costui? Era quello che nell’immaginario collettivo è conosciuto come “l’ultimo dei Mohicani” (dal famoso romanzo d’avventura scritto da James Fenimore Cooper). Credo infatti che sarebbe più adatta, per quanto mi riguarda, questa denominazione anziché quella di Sisifo pur ricordando che lo stesso era ritenuto uomo saggio e sempre disponibile nonchè attento conoscitore dei suoi conterranei e forse, proprio per questo, condannato (pur non dedicandosi-Lui- alla politica) all’impietoso destino di dover sempre portare… su…pesi che puntualmente lo costringevano giù, e dunque riavviare nuovamente il percorso… e così via !!!
Se, nascosto tra le righe, di questo accostamento vi era una sottile ironia legata ad un percorso politico coerente al punto tale da non consentirmi mai di raggiungere alte vette, nonostante i “carichi” accumulati, per certi versi quasi naturali… accolgo il tutto come utilissima provocazione che conferma quello che mi sento dire da un po’ di tempo da tanti amici e conoscenti!
Se, di contro, il motivo del contendere è una sottile critica ad una opposizione che, secondo l’estensore del pezzo, non riesce ancora a “fare politica” ma si limita ad un pur costante e serrata denuncia delle malefatte o delle non-fatte di Pepe & Co. allora una breve replica è doverosa. Prima di tutto sarebbe opportuno comprendere che Occhio di Falco resta comunque l’ultimo essere con ruolo istituzionale locale facente parte di una grande famiglia politica che aveva le sue radici nei valori della destra. Valori che lo hanno visto prima vivere l’esperienza giovanile, non certo semplice e tranquilla, nel villaggio MSI e poi quella, più governativa, nella comunità di AN.
Oggi di quella storia resta solo la mia umile presenza in Consiglio visto che tutti i miei colleghi di minoranza provengono da altri villaggi e da altri tragitti. Spetta a me dunque testimoniare un modo di fare politica tutto basato sull’esempio, sulla socialità e su principi come la legalità e la trasparenza cui mai potrò abdicare. Veniamo, invece, al metodo e ai giusti consigli che il Desiderio vorrebbe non rimanessero solo teorici. Sin dal primo giorno di battaglia in Consiglio lo abbiamo rivendicato con forza- ripetendolo a mò di mantra – l’atipicità e la straordinaria concretezza delle giunte di centrodestra che hanno governato bene la città.
Abbiamo segnalato la qualità degli interventi e suggerito modelli di città assolutamente diversi da quelli che ci costringono a sopportare da un po’ di anni. Abbiamo cercato di uscire dal Palazzo con convegni ed iniziative per alimentare il dibattito oramai anestetizzato. Lo abbiamo fatto come singoli, come gruppi e utilizzando anche associazioni.
Purtroppo (o per fortuna) non essendo più in vita i partiti non sempre è stato semplice attirare l’attenzione dei media (e forse per questo il buon Desiderio non ne è a conoscenza). Su un punto, però, concordo con Giancristiano: è arrivato il momento del salto di qualità, di fare ciò che la politica non riesce più a fare. Bisogna mettere, insomma, la città avanti e i partiti dietro. Non più semplici slogan ed intenzioni ma idee e progetti…o , come amo dire da tempo, Sogni & Progetti.
Per passare dalle parole (che contano ma non sono esaustive) ai fatti, però, c’è bisogno di dar vita a scelte meditate ed efficaci e affidarle a soggetti scelti in base al tanto teorizzato, ma sin troppo dimenticato, merito. Per quanto mi riguarda sono pronto anche a dissotterrare l’ascia, a organizzare i miei fratelli e frantumare definitivamente il masso e per evitare a Sisifo di continuare ad essere subalterno!
Questo è il mio …Desiderio!!
Per ora mi tocca, comunque, tornare ad operare nel villaggio dove, purtroppo, tra capi lontani e tende dismesse… regna ancora tanta confusione… Chissà che non si riesca, però, anche in queste condizioni a ricreare (insieme ad altre motivate tribù ) le condizioni giuste per rivivere una piccola/grande Little Bighorn.
Ci lavorerò !!!