(Sanniopress) – Lo canta un colosso della musica mondiale, dai testi di poesia e dalle note indimenticabili, chiamato Bob Dylan, che “la risposta, amico mio, è nel vento”. E il vento quest’oggi ha dato ai beneventani (stavolta intesi come popolazione della città, non in senso negativo) la risposta che desideravano piovesse dal cielo: gli strani figuri di lamiera appesi lungo precari fili attraverso la “volta celeste” del Corso Garibaldi hanno cominciato a venir giù. Si trattava delle installazioni artistiche natalizie di Riccardo Dalisi, autore pure del tanto discusso presepe illuminato che è in fase di installazione a Piazza Castello. Opere che, presepe a parte, hanno conferito al centro città, per quel poco che sono rimaste “in vita”, un’atmosfera che aveva ben poco di natalizio. Fortunatamente nessuno si è fatto male durante la pioggia di lamiere assassine, e la Polizia Municipale è intervenuta in tempo insieme ai Vigili del Fuoco per intimare alla ditta incaricata delle installazioni di rimuoverle tempestivamente.
Il vento si è così portato via i soldi dei contribuenti beneventani, dato che la cifra spesa dall’amministrazione Pepe per addobbare “de minimis” il Centro Storico (e manco per intero) si aggirera intorno ai 120mila euro. Ora bisognerà capire se effettivamente la cifra verrà spesa per intero, poichè sarebbe un azzardo tentare di installare da capo i freddi addobbi già rovinosamente caduti al suolo. Probabilmente la gente invece di essere attratta dal clima natalizio eviterebbe di transitare lungo Corso Garibaldi per la legittima paura di lasciarci le penne.
Ma prima che accadesse l’impensabile nel pomeriggio di oggi, da giorni l’attenzione pubblica era rivolta proprio alle luminarie natalizie della giunta Pepe. L’idea di acquistare un presepe unico al mondo invece di affittare come ogni anno le luminarie per diverse zone della città ha subito fatto discutere, per lo meno per la scelta di illuminare poche decine di metri quadrati lasciando al buio praticamente tutta la città. Come se l’esigenza di addobbare il Natale si percepisse solo ai piedi della Rocca dei Rettori, peraltro già bella di suo, invece che in prossimità della maggior parte dei negozi del centro.
Ma siamo sicuri che non ci fossero alternative a questa scelta? Questa mattina il sindaco di Roma Alemanno è stato ospite in studio di Uno Mattina dal giornalista Franco Di Mare, insieme con il sindaco di Torino Piero Fassino. Si parlava anche di addobbi natalizi, e Alemanno ha spiegato che una zona centrale della Capitale è stata addobbata con 1,6 km di fili illuminati di colore verde, bianco e rosso, per celebrare il 150° Natale della storia italiana. Un’unica lunghissima bandiera tricolore al led disposta al di sopra di strade e marciapiedi, come le classiche luminarie natalizie. L’operazione, sicuramente costosa per le sue dimensioni, è stata co-finanziata da privati.
Perchè dunque non riprodurre anche a Benevento un’idea simile? Sebbene non originale, avremmo festeggiato in piccolo anche noi il 150° Natale italiano facendo un’ottima figura, e richiamando magari anche l’attenzione dei media nazionali come “la piccola Roma” del Natale 2011. La spesa, interamente sostenibile da parte del Comune, sarebbe stata, udite udite, di soli 53.383 €, IVA inclusa. Il calcolo viene fuori da una semplicissima ricerca che abbiamo svolto nell’arco di pochi minuti su Internet, e che non tiene conto di un eventuale raffronto tra prezzi più bassi. Sul sito www.luminalpark.it si possono infatti facilmente ordinare tubi di luci al led di vario colore, tra cui naturalmente quelli della bandiera italiana. Essendo il Corso Garibaldi, dall’inizio alla fine, lungo circa 600 metri, il Comune avrebbe dovuto acquistare 13 forniture di tubo luminoso della lunghezza standard di 45 metri. Volendo però formare una bandiera di una certa larghezza, abbiamo ipotizzato di moltiplicare la somma per cinque, ossia cinque fili di luci per ogni colore, l’uno affiancato all’altro ad accompagnare la camminata di beneventani e turisti lungo il Corso nei giorni di Natale e Capodanno. Chiunque può confrontare i prezzi sul sito indicato, e calcolatrice alla mano arrivare alla somma che abbiamo indicato. Un’operazione del genere avrebbe tra l’altro portato all’acquisto delle luci da parte del Comune, potendole quindi riutilizzare negli anni successivi, e le ulteriori spese per l’installazione e la fornitura di energia elettrica di certo non avrebbero portato nè ai 120mila euro spesi quest’anno, tantomeno ai 194mila spesi l’anno scorso per luminarie solo affittate.
A questo punto, un’osservazione sorge spontanea, come trasportata dal vento: noi abbiamo impiegato al massimo una mezz’oretta per elaborare questa idea, assolutamente fattibile, di addobbi natalizi per Benevento; come mai le persone che al Comune sono pagate (anche) per pensare a queste cose non hanno fatto questo lavoro al posto nostro? Perchè tra le miriadi di opzioni per abbellire Benevento per il Natale è stata ritenuta valida solo quella di affidare tutto all’estro di Dalisi? In che modo si vogliono tutelare gli interessi della città se non si è obiettivamente cercato di risparmiare, optando anche per una maggiore sobrietà?
Le risposte a queste domande sono nel vento, che soffiando ci salverà forse anche in futuro dalle storture che abbiamo davanti agli occhi senza essere in grado di liberarcene da soli.