(Sanniopress) – L’incontro odierno già era stato preceduto dalla contestazione dei tifosi sanniti per alcune dichiarazioni rilasciate da Oreste Vigorito nel corso di una trasmissione di Irpinia TV al punto che il presidente del Benevento era stato costretto, in tutta fretta, a diramare un comunicato per chiarire il suo pensiero: “Le mie dichiarazioni sono state travisate. Mi dispiace se le mie parole possono aver causato fraintendimenti e offese a chiunque. Se ciò è stato non era certamente nelle mie intenzioni.. Ho sempre detto e lo ribadisco che il Benevento fa parte della mia famiglia, è un pezzo di cuore dei Vigorito”.
A rinfocolare la polemica hanno provveduto oggi i tifosi irpini esponendo un provocatorio striscione, una sorta di sfregio per i supporter giallorossi: “Vigorito è uno di noi”.
Che la rivalità sportiva (e non solo) tra Benevento e Avellino sia fortissima è noto a tutti. Basti pensare, ad esempio, ai post e ai gruppi apparsi su Internet qualche mese fa, quando sembrava che la provincia di Benevento fosse destinata da essere accorpata all’Irpinia.
E così non c’è da meravigliarsi se al termine del rocambolesco pareggio odierno dalla curva Sud (ero lì) sia partito il coro: “Vigorito è avellinese”. Una naturale conseguenza della rabbia, frustrazione e delusione post gara dei tifosi sanniti (che si sono visti rimontare nelle ultime battute una gara che a mezz’ora dal termine sembrava ormai vinta). Ma anche un segnale evidente che qualcosa si è incrinato nel rapporto tra la famiglia Vigorito e la città.
E se il quinquennale “matrimonio” tra il re delle pale eoliche e la città di Benevento dovesse, per così dire, “sciogliersi” cosa faranno gli amministratori (maggioranza e opposizione) che qualche mese addietro decisero di intitolare lo stadio S. Colomba a Ciro Vigorito, soprattutto se Oreste, lasciata Benevento, decidesse poi di rilevare l’Avellino, cedendo alle lusinghe della tifoseria biancoverde?