(Sanniopress) – L’assessore all’ambiente della provincia, Gianluca Aceto, risponde davvero in modo stupefacente alla denuncia presentata da Altrabenevento sulle modalità di esecuzione dei lavori di cosiddetta pulizia e messa in sicurezza del fiume Calore. La ditta incaricata dalla Provincia invece di tagliare gli alberi in modo selettivo per tutelare l’ecosistema fluviale, pulire l’aveo e portare via il legname e i rifiuti, ha sradicato tutte le piante con un mezzo meccanico e ha seppellito tronchi e rami insieme a copertoni e immondizia di varia natura.
Si tratta di un vero disastro perché in tal modo si aumenta fortemente il rischio alluvione per l’alveo occupato da detriti vari che possono in caso di piena determinare ostruzioni a valle. Tutto ciò accade con grave sperpero di denaro pubblico in un momento in cui si contano in varie zone d’Italia, i morti e i danni causati dallo straripamento di fiumi e torrenti proprio per la mancata corretta manutenzione.
L’assessore Aceto, però, respinge qualunque responsabilità, sostiene che la Provincia ha effettuato la vigilanza sui lavori con propri tecnici fino al pomeriggio di sabato scorso quando la ditta, senza controllo, avrebbe abbattuto gli alberi seppellendoli, e di conseguenza attacca Altrabenevento per la denuncia presentata.
Le cose però sono andate diversamente e lo dimostrano i video, consegnati alla Autorità Giudiziaria, girati fin dalle prime ore del mattino di sabato nei quali si notano distintamente i due mezzi meccanici che stradicano e sotterrano alberi e rifiuti proprio sulla riva del fiume il cui corso viene addirittura deviato.
Questi sono i fatti certi e documentati che contraddicono l’assessore provinciale all’ambiente che si spinge addirittura a sostenere che Altrabenevento si rifiuta di dialogare con le istituzioni dimenticando, evidentemente, che questa associazione è stata l’unica a presentare osservazioni scritte contro la centrale a Turbogas prima che la Provincia si decidesse ad assumere una posizione in proposito; ha presentato le osservazioni al Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale e al Piano Provinciale Rifiuti e gli ha fatto notare più volte che la sua caparbia volontà di non utilizzare i lavoratori dei Consorzi rifiuti era sbagliata ed illegittima come hanno poi sentenziato diversi tribunali. Aceto è infastidito dalle battaglie di Altrabenevento perché preferisce altri ambientalisti ed altre associazioni come quelle che scelgono di rimanere in silenzio rispetto a questo disastro o si limitano a chiedergli il contributo anche per fare volantini e manifesti.
* presidente Altrabenevento