di Giancristiano Desiderio
(Sanniopress) – L’acqua di Benevento è potabile sì o no? Il Salvagente l’ha messo in dubbio con un’inchiesta. La Gesesa l’ha smentita – l’inchiesta – e per rassicurare tutti a breve farà un’ulteriore verifica. Dunque, l’acqua è potabile sì o no? Forse, però, la domanda è sbagliata. La domanda giusta è un’altra: voi bevete l’acqua del rubinetto o l’acqua in bottiglia?
Ma anche questa domanda è fuorviante. Infatti, il consumo dell’acqua in bottiglia in Italia è altissimo ed è pari quasi al 100 per cento delle famiglie (il 98 per cento delle famigliole italiane consuma acqua in bottiglia). Benevento, che ha una situazione idrica almeno un po’ problematica – si potrà dire, sì? -, avrà senz’altro anche un alto consumo di acqua minerale, naturale, con bollicine o senza. Il consumo dell’acqua in bottiglia è iniziato in Italia circa una quindicina di anni fa. Prima – vado a memoria – si beveva tranquillamente l’acqua del rubinetto. Nella mia infanzia si usava l’acqua con le bollicine del signor Idrolitina: in un litro d’acqua si versava una bustina di una sostanza misteriosa, si chiudeva subito la bottiglia, si agitava un poco, si lasciava riposare per un minuto poco più e poi si beveva l’acqua frizzante. Altri tempi. Oggi ognuno di noi va al supermercato e carica il portabagagli. Ci carichiamo come muli perché riteniamo che l’acqua del rubinetto sia “pesante” e l’acqua in bottiglia “leggera”. E’ vero o è falso? Non è facile saperlo, ma è un fatto che preferiamo bere dalla bottiglia piuttosto che dal rubinetto. Insomma, apparteniamo quasi tutti al partito di quelli che – come diceva Prezzolini – non la bevono. Il partito degli apoti.
Gli apoti non la mandano giù né in senso morale né in senso materiale. Non si fidano e preferiscono spendere un po’ di soldi per avere quella cosa preziosa che è l’acqua ma che è anche la fiducia. Fateci caso: non possiamo vivere né senza acqua, né senza fiducia. Che non si possa vivere senza acqua lo sapeva molto bene Talete che sosteneva che tutto ha origine dall’acqua e tutto ritorna all’acqua. Forse, è un’esagerazione, tuttavia noi stessi siamo fatti di acqua e nessuno è ancora riuscito a vivere senz’acqua. Ma l’acqua è proprio come la fiducia: non ne possiamo fare a meno. Anche se il proverbio dice “fidarsi è bene, non fidarsi è meglio”, della fiducia alla fine non possiamo farne a meno. Possiamo prendere dei provvedimenti, possiamo industriarci, possiamo essere attenti e scrupolosi, ma alla fine dobbiamo pur sempre far ricorso alla fiducia. Perché la fiducia non è utile o inutile, buona o cattiva, ma è come l’acqua: è necessaria. Se non beviamo l’acqua del rubinetto perché non ci fidiamo, siamo costretti a fidarci dell’altra acqua. Nessuno è onnipotente e nessuno sa tutto e quindi ognuno ha la sua piccola o grande necessità di fidarsi di qualcuno o qualcosa.
L’acqua del rubinetto che non beviamo e l’acqua della bottiglia che beviamo sono una grande metafora – oltre che un enorme business – sull’Italia (e Benevento). Tutti siamo di diritto iscritti al partito degli apoti e tutti dobbiamo pur bere qualcosa (ma voi come avete votato al referendum sull’acqua? Non vi nasce il dubbio di aver sbagliato il voto per non esser fidati da una parte ed esservi fidati troppo dall’altra?). Acqua in bocca.