(Sanniopress) – Sulla pagina dei suoi fan Facebook (che, in verità, sono appena 26 …) campeggia ancora un messaggio postato lo scorso 4 febbraio: “Sei carino, sono amica di Kekkea Bale, ti va di stringere amicizie?”. Del suo sito internet, invece, non c’è più traccia e il dominio www.giovannimolinaro.it risulta addirittura libero al pari del dominio www.giannomolinaro.com, a cui pure si fa riferimento su Facebook. Eppure l’ex sindaco di Calvi, Giovanni Molinaro, arrestato stamani dai carabinieri, era stato uno dei primi politici della provincia di Benevento a comprendere l’importanza di Internet. Nei suoi numerosi passaggi da uno schieramento all’altro (una sorta di Scilipoti ante litteram) il “bello” di Calvi era riuscito (nel dicembre del 2002) persino a ritagliarsi uno spazio su “Sette”, inserto settimanale del Corriere della Sera, come orgogliosamente evidenziava sul suo sito (ne è restata traccia nella memoria cache di Google):
“Più che un politico è un uomo di spettacolo. Più che uno showman è un filosofo. Più che un filosofo è l’anti-Nardone, cioè l’aspirante candidato della Casa delle Libertà della Provincia di Benevento. Perché tanta gloria per Giovanni Molinaro? Perché come recita il suo “sito ufficiale” forzamolinarothebest.com, è semplicemente il migliore. Ogni mattina, si legge ancora sul sito, posato sul comodino il libro della lettura serale, “Essere e tempo” di Martin Heidegger (“c’è bisogno del recupero dell’umanesimo cristiano”, dice, ma cosa c’entra con il filosofo?), salta sul bus ecologico di “Molinaro for president” e batte palmo a palmo i 78 comuni della provincia sannita. “Credo in uno sviluppo ecosostenibile e nella catarsi della politica e lo spiego direttamente ai cittadini, come ho fatto a Sant’Agata dei Goti, San Lorenzello, San Marco dei Cavoti”. Il momento, dunque, è catartico. Ma c’è dell’altro: il programma e il contratto. “Forza Molinaro the best” si è ispirato direttamente a Silvio Berlusconi: cinque idee e un contratto che firma di suo pugno e consegna agli elettori “in modo serio e non folkloristico”. Il programma è questo: aeroporto, autostrade, servizi di qualità, lavoro e Scipionix euroland. “Quest’ultima è una mia idea: una grande attrazione multimediale che consente a chi vuole farsi una cultura nel fine settimana un grande viaggio nel passato”. Semplice e geniale. Molinaro ha appena finito di leggere, informa ancora il sito, la Fenomenologia dello spirito di Hegel e, intanto, gli è venuta l’idea di rendere navigabile uno dei due fiumi di Benevento: “Il Calore, con un sistema di invasi e il recupero della sua sorgente, potrebbe tornare a essere quello che era al tempo dei Romani e si potrebbe anche navigarlo. Non si deve aver paura di pensare in grande”. “Il migliore” continua sulla sua strada puntando sui risultati che ha avuto come Sindaco per “tre volte, e una volta come Vicesindaco del Comune di Calvi: “Ogni anni facciamo le manifestazioni “Verso Sanremo” e “Bellezza Sannita”, mentre è giunta alla quarta edizione il premio “Federico II in terra di Padre Pio” con nomination nel campo scientifico, religioso, artistico”. Proprio così, nomination, perché la statuetta che “fonde insieme l’imperatore e il santo frate è più ambita del Telegatto”: l’hanno ricevuta Natalia Estrada e Paolo Limiti, Valeria Marini e Michele Cocuzza, Giorgio Panariello e Angela Bottiglione, Garrison di “Amici” e Albano. Qualcuno – concludeva l’articolo di “Sette” – prima o poi dovrà premiare anche Giovanni Molinaro: è o non è The Best?”.
Peccato che dal comunicato diramato stamani dai Carabinieri, emerga una realtà ben diversa: “I Carabinieri della Stazione di San Giorgio del Sannio, lavorando in parallelo con consulenti tecnici altamente specializzati, hanno analizzato migliaia di documenti cartacei ed informatici, raccolto denunce e testimonianze, accertando un preoccupante quadro d’insieme, fatto di un decennio di abusi ed intimidazioni perpetrate dai tre arrestati ai danni di dipendenti comunali, privati cittadini ed imprenditori operanti nell’area industriale di Calvi. Chiunque si opponeva alle indicazioni ed ai voleri dell’allora sindaco Molinaro veniva metodicamente fatto oggetto di vessazioni e pressioni, colpito da provvedimenti amministrativi arbitrari e privi di qualsiasi fondamento giuridico che Antonietta Rapuano e Teresa Mangialetto (entrambe funzionarie del Comune di Calvi) creavano, anche producendo atti pubblici falsi o consapevolmente viziati.
Le accuse mosse nei confronti dei tre amministratori – prosegue la nota – sono, oltre all’associazione per delinquere ed ai numerosi episodi di concussioni tentate e consumate, la falsificazione, l’occultamento e la distruzione di atti pubblici,la truffa ai danni dello Stato, la lottizzazione abusiva e la turbativa d’asta. La stessa assunzione a tempo indeterminato delle due funzionarie arrestate risulta essere del tutto illecita, fondata su requisiti e documenti creati ad arte da loro stesse con l’avallo e l’ausilio dell’ex Sindaco, non avendo scrupoli a vessare e licenziare arbitrariamente funzionari e dipendenti comunali in possesso realmente dei prescritti requisiti di legge. Tra questi, un funzionario comunale, prima trasferito ad incarico inferiore, poi pedinato da un investigatore privato, pagato con soldi pubblici. Per oltre un decennio il Molinaro ha potuto fare affidamento sulla fedeltà delle due funzionarie che hanno dominato all’interno del comune, favorendo chi si piegava alla volontà del Sindaco ed ostacolando chi non cedeva alle sue pressioni.
Emblematica – si legge ancora nel documento diramato dai Carabinieri – la vicenda di un imprenditore operante nell’area PIP Cubante che, oggetto di continue pressioni da parte del Molinaro per l’assunzione di persone a lui vicine e per il conferimento di incarichi a liberi professionisti “amici”, decise di non dare più seguito alle richieste del primo cittadino. Il rifiuto di seguire le sue indicazioni provocò una violenta reazione del Molinaro che, abusando della sua autorità, cominciò a disporre accessi e controlli arbitrari ed immotivati, ben 25 in un breve arco temporale,presso lo stabilimento dell’azienda dell’imprenditore, colpevole di non averlo assecondato. Inoltre, nei confronti della stessa azienda, con la complicità delle “fedelissime” Rapuano e Mangialetto, avviò un’azione di boicottaggio relativa alla concessione di licenze edilizie, opponendo provvedimenti amministrativi creati ad arte e privi di fondamenti oggettivi e di legge.
Senza mezzi termini – si legge ancora nella nota -, il Molinaro e le sue collaboratrici facevano capire alle vittime che non avrebbero avuto alcun tipo di problema se avessero seguito le loro indicazioni relativamente ai tecnici ed ai professionisti ai quali ricorrere per seguire pratiche ed istanze, alle ditte alle quali affidare i lavori ed alle aziende dalle quali acquistare i materiali. Identico il comportamento tenuto nei confronti di altro imprenditore dell’area industriale di Calvi costretto dal Sindaco a rivolgersi ad un professionista “amico”, a cui il Molinaro, per non lasciare spazio a dubbi, sottolineò: “Chi non è con me è contro di me…”. In effetti, l’imprenditore ebbe modo di provare a proprie spese l’arroganza degli indagati, infatti, al rifiuto di assecondare l’ennesima imposizione, si vide revocare arbitrariamente la
concessione del lotto dell’area PIP dove aveva già costruito e collaudato un capannone. Tra gli episodi criminali registrati, non mancano quelli grotteschi, come la vicenda di una famiglia del luogo, proprietaria di un immobile lesionato gravemente dal sisma del 1980, che affidandosi ad un professionista di fiducia, aveva avanzato istanza per il contributo di ricostruzione, istanza rimasta nel limbo della graduatoria per un ventennio ed improvvisamente riemersa ed andata a buon fine grazie all’intervento del Molinaro che, per il tramite di un assessore, aveva fatto consigliare ai proprietari dell’immobile di rivolgersi ad un tecnico “di fiducia” che avrebbe risolto la cosa in tempi brevissimi. Da quel giorno, in occasione di ogni consultazione elettorale tra il 2000 ed il 2007, il Molinaro, anche per il tramite della Rapuano, non aveva perso occasione per convocare i beneficiari del contributo, ribadendo loro che se lo sarebbero visto revocare se non avessero avuto parte attiva nella campagna elettorale e se non gli avessero portato almeno 100 voti.
Molinaro – conclude la nota dei Carabinieri -, con la complicità della Rapuano e della Mangialetto, ha gestito il potere con l’arroganza di “un piccolo signore medioevale”, come evidenziato dal Gip, trattando i suoi amministrati come sudditi da favorire o ostacolare in ragione della loro disponibilità ad obbedire o meno ai suoi comandi, piuttosto che come cittadini ai quali riconoscere, secondo legge, diritti e legittimi interessi, causando un danno erariale che, ancora non totalmente quantificato, è di centinaia di migliaia di euro”.
Eppure, la citazione preferita da Molinaro era: “Il diritto consiste nella limitazione della libertà di ciascuno per la libertà di ogni altro…… Il padrone non è un altro uomo bensì il diritto stesso”.
Ogni commento appare del tutto superfluo….