(Sanniopress) – “Il contesto socio-economico della realtà sannita non offre appetibili opportunità alla criminalità organizzata e lo sviluppo delle fenomenologie criminali risulta legato essenzialmente a fattori quali la vicinanza ad aree a maggiore valenza delinquenziale e la ricerca di facili profitti determinata dalla situazione occupazionale alquanto critica. In tale quadro è pertanto ipotizzabile il pericolo di infiltrazione e ramificazione locale di organizzazioni malavitose operanti nelle limitrofe aree ad alta densità camorristica, favorite anche da accertati collegamenti con le consorterie criminali locali”.
E’ quanto si legge in una nota della Prefettura in ordine alle condizioni dell’andamento della criminalità nell’anno 2010 nella provincia di Benevento, che evidenzia anche la diminuzione del numero dei reati commessi rispetto all’anno precedente e dalla non emergono particolari criticità tali da indurre a porre in essere interventi straordinari.
“Ciò nondimeno – prosegue la nota – non può non prestarsi la massima attenzione al senso di percezione di insicurezza che a volte pervade i cittadini, pur in presenza di tali favorevoli parametri. Ciò vale in particolar modo per i reati maggiormente avvertiti dalla comunità, quali i furti in abitazione e le rapine, che vanno ad incidere sulla tranquilla convivenza civile in maniera significativa”.
Ecco di seguito la restante parte dell’analisi:
“Con riferimento alle aree geografiche della provincia si rileva, in particolare, una maggiore incidenza dei fenomeni criminali nelle Valli Caudina e Telesina, territori confinanti con le province di Napoli e Caserta e un significativo abbattimento del trend in Valfortore.
Relativamente alla criminalità comune l’andamento dei reati ha evidenziato, come negli anni precedenti, un contesto di microcriminalità diffusa sempre legato al modesto sviluppo economico della provincia.
La delittuosità nel Sannio comunque si attesta generalmente in limiti fisiologici, specialmente se rapportati al contesto generale della regione, facendo registrare negli ultimi anni una costante flessione.
In particolare, i delitti commessi nel 2010 hanno subito un calo di circa il 3% rispetto all’anno precedente, confermando il favorevole trend in discesa del numero dei reati a partire dal 2007.
Tale dato acquista ulteriore, particolare rilevanza se valutato insieme col triennio 2007/2009, nel quale la flessione è pari all’ 8,5% rispetto all’ 11,5% nazionale e al 28,8% regionale, con un’attività di contrasto incrementata del 28,6%.
Il dato del 2010, comparato sempre con quello del triennio, sottolinea, altresì, la costante diminuzione in percentuale dell’incidenza delittuosa, pari al 3% annuo, venendo in rilievo l’efficace azione di prevenzione e contrasto svolta dalle Forze di polizia.
Dall’analisi di dettaglio dell’andamento di alcune più significative tipologie di reato quali i delitti contro la persona, si rileva un trend sostanzialmente stabile del dato numerico degli omicidi volontari rispetto al triennio precedente ( 2 nel 2007, 4 nel 2008, 3 nel 2009 e 5 nel 2010) e va, comunque, sottolineato che tali delitti sono rapportabili per la maggior parte dei casi a vicende domestiche e non a episodi di criminalità.
Inoltre si registra l’aumento degli omicidi colposi, da 5 nel 2009 a 8 nel 2010 e delle violenze sessuali da 13 a 17, mentre sono in calo i tentati omicidi e in significativo decremento le lesioni dolose, passate da 272 a 250 con una flessione percentuale dell’8%.
Peraltro, in relazione all’incremento del dato sulle violenze sessuali, si deve tener conto del suo contenuto positivo ove si consideri che detto aumento trae origine anche dalla forte presa di coscienza da parte delle donne che sempre più in maggior numero denunciano le violenze subite potendo contare, peraltro, sull’attuale, specifica normativa volta a perseguire i comportamenti persecutori e molesti introducendo il cd. reato di stalking.
Il territorio sannita comunque non sfugge all’aggressione della criminalità diffusa che si estrinseca soprattutto in reati contro il patrimonio, i cui autori sono prevalentemente provenienti dalle altre province campane o di etnia straniera.
Va infatti considerato il rilievo che, per entità assumono i reati predatori quali i furti in abitazione, fenomeno molto avvertito dalla popolazione: nel 2010 hanno subito un incremento del 6,5% rispetto al 2009 incidendo in maniera significativa sull’incremento dell’ 8,4% del numero totale dei furti commessi. In particolare nel primo periodo dell’anno si è registrato un significativo incremento con un successivo calo sino a stabilizzarsi sui livelli dell’anno precedente.
L’analisi dei furti in abitazione avvenuti nelle ore notturne, talvolta con la presenza in casa dei proprietari degli immobili, sorpresi nel sonno, ha evidenziato che tali delitti vengono commessi soprattutto ad opera di bande itineranti dell’area balcanica e dell’hinterland napoletano e casertano.
L’attività posta in essere dalle Forze dell’Ordine per il contrasto e la repressione di tali reati ha condotto a numerosi arresti e denunce in stato di libertà.
Nella valutazione globale del numero dei furti va in ogni caso considerato che in esso sono ricompresi anche episodi di lieve entità e altri non connotati da particolare allarme sociale, quali, ad esempio, il furto di legna, di vasi da giardino o di contenitori per la raccolta differenziata.
Nello stesso periodo di riferimento, i furti in esercizi commerciali hanno subito un calo del 6,8% (da 175 nel 2009 a 163 nel 2010), da un iniziale dato di 181 reati nel 2007.
I furti su auto in sosta non presentano un andamento stabile, essendo passati dai 378 nel 2007 ai 257 nel 2008, ai 215 nel 2009 sino ad arrivare ai 357 nel 2010, mentre si consolida il trend in calo dei furti di ciclomotori e di motocicli e sono in aumento i furti di autovetture.
A fronte di un incremento dei reati di ricettazione, da 100 a 115, va sottolineato il significativo calo del 17% delle rapine, che, da 79 nel 2007, a 76 nel 2008, a 64 nel 2009, sono calate a 53 nel 2010, consolidando un favorevole trend in flessione.
In particolare le rapine in esercizi commerciali sono passate da 14 del 2009 a 6 del 2010 e le rapine in pubblica via da 23 del 2009 a 16 del 2010, queste ultime interrompendo un trend in aumento dal 2008.
In lieve incremento sono le rapine in abitazione (6 nel 2009 e 9 nel 2010), stabile l”andamento delle rapine in banca e in aumento le rapine negli uffici postali.
Le estorsioni, in calo nel 2009, hanno registrato un lieve incremento nel 2010 passando da 32 a 36, mentre i reati di usura hanno consolidato l’andamento in flessione registrato dal 2007.
Pur essendone statisticamente irrilevante il numero, tali fenomeni, in particolare l’usura, dalle risultanze investigative sul territorio da parte delle Forze dell’Ordine, appaiono estesi.
In effetti l’esiguità del dato numerico per l’estorsione è ascrivibile alla scarsa propensione alle denunce da parte delle vittime, verosimilmente determinata dalla modesta entità delle richieste estorsive, circostanza che le rende più accessibili e ha l’effetto di scoraggiare la denuncia.
Per l’usura, solo in tal uni casi ha potuto svilupparsi l’attività investigativa condotta dalle Forze di polizia grazie anche a puntuali denunce da parte delle vittime che, avendo contribuito a far luce sul fenomeno, hanno poi presentato istanza di accesso al Fondo di Solidarietà a loro destinato ai sensi della legge n. 108/1996.
In sensibile calo, confermando il trend in discesa dal 2007, sono le truffe e le frodi informatiche che nel 2010 hanno fatto registrare una rilevante diminuzione del 29% circa rispetto al 2009, passando da 769 del 2007, a 547 del 2008, a 499 del 2009 fino a scendere a 353 del 2010.
Significativa è la flessione di circa il 23% del numero di incendi, in sensibile calo essendo passati da 246 del 2009 a 188 del 2010.
A tale riguardo, merita particolare attenzione l’andamento degli incendi boschivi: da 300 del 2007, a 136 nel 2008, a 180 nel 2009, il dato, pure in sensibile calo (- 37%) si è attestato su 113 reati nel 2010. Di tali delitti si farà cenno anche in seguito.
Pure subisce una flessione il numero dei danneggiamenti.
Per quanto concerne in particolare gli episodi di danneggiamento a seguito di incendio, calati da 45 a 34 (-24%), va sottolineato che tale tipologia di reati è sovente ascrivibile ad autori che in tal modo vendicano asseriti torti subiti dal danneggiato, anche se in diverse ipotesi potrebbe essere riferita a estorsione e usura.
Va evidenziato, infatti, a tale riguardo che sia nel capoluogo che nella provincia risultano frequenti episodi di danneggiamento e, soprattutto, di incendio di automezzi, in relazione ai quali, tuttavia, gli interessati escludono sempre di aver ricevuto minacce o richieste estorsive.
Si tratta di eventi che si verificano sia in danno di esercenti attività economiche che in danno di altri cittadini, finanche di casalinghe e pensionati e pertanto, pur essendo ipotizzabile che, almeno in parte, possano essere riconducibili a minacce estorsi ve o usurarie, in assenza di collaborazione da parte delle vittime non risulta possibile ascriverli attendibilmente ad alcuno dei due fenomeni in argomento.
Per i reati connessi agli stupefacenti, l’analisi statistica impone un particolare approfondimento in quanto il dato numerico scaturisce essenzialmente dall’attività di contrasto posta in essere dalle Forze di Polizia, trattandosi di una tipologia che non trae origine da specifiche denunce.
La sostanziale stabilità del dato complessivo, sceso a 72 reati rispetto all’impennata registrata nel 2008 (125), sottolinea la valenza sia dell’azione di prevenzione che di contrasto, come confermato dall’incremento del numero dei reati di produzione e traffico di stupefacenti, scoperti dalle Forze dell’Ordine, passati da 4 a l0.
Tale attività investigativa e di contrasto ha anche consentito di intercettare ingenti carichi di droga destinati al mercato sannita e di portare a termine importanti operazioni.
Sostanzialmente stabile si presenta l’andamento dello sfruttamento della prostituzione così come quello dei reati informatici e la contraffazione dei marchi e prodotti industriali, mentre è in aumento il reato di violazione della proprietà intellettuale.
Si accenna ora ad alcune tipologie di reati che, per loro connotazione o per le circostanze dell’accertamento, sono da ritenere di peculiare, anche se non esclusiva, competenza di alcune Forze di polizia.
Per quanto concerne alcuni reati fiscali di specifica competenza della Guardia di Finanza si rileva che il numero delle dichiarazioni infedeli di cui all’art. 4 del d.lgs. n. 74 del 2000 ha subito un incremento significativo, atteso che da 0 reati del 2007 e del 2008 si è passati ai 7 del 2010.
Parimenti l’occultamento o distruzione di documenti contabili di cui all’art. l0 dello stesso decreto è passato da 0 reati nel 2007, a 6 nel 2008, a 5 nel 2009 fino a 14 nel 2010.
L’omessa dichiarazione di cui all’art. 5 ha pure subito un incremento: da 8 episodi nel 2009 è infatti aumentata a 15.
In incremento anche i reati concernenti il riciclaggio, mentre sono in calo i reati di truffa ai danni dello Stato e di enti pubblici come pure le violazioni al TULB e mediatori finanziari.
Dall’incremento di tale tipologia di reati si può evincere una linea di tendenza orientata ad eludere o evadere la normativa fiscale in uno con l’attenta opera di contrasto svolta in materia dalla Guardia di Finanza nella provincia.
Tra le violazioni perseguite che connotano essenzialmente l’attività del Corpo Forestale dello Stato ritroviamo gli incendi boschivi che, come sopra detto, sono significativamente calati dagli iniziali 309 del 2007, ai 129 del 2008, ai 180 del 2009, sino ad arrivare ai 109 del 2010.
Tale dato è particolarmente significativo in quanto mette in luce la costante opera di salvaguardia del patrimonio boschivo posta in essere da tale Forza di polizia.
In calo anche il furto di piante, da 27 del 2007, a 23 del 2008, a 26 del 2009 fino a scendere a 19 nel 2010, come pure il pascolo abusivo (da 35 nel 2007 a 19 nel 2010).
Tra i reati segnalati dalla Polizia Penitenziari a, non già per la loro tipologia, bensì per le modalità di accertamento, essendo collegati alla Casa circondariale sono i reati relativi agli stupefacenti e che hanno incidenza all’esterno della struttura carceraria. Si tratta di 3 casi relativi a introduzione nel carcere di sostanze stupefacenti nel 2007, 6 nel 2008, 4 nel 2009 e 2 nel 2010, segnando anche in questo caso una flessione di tali reati.
Dall’analisi dell’andamento della criminalità emerge, quindi, una sostanziale tenuta dei livelli di efficienza della risposta, sviluppata attraverso l’azione di contrasto posta in essere con una costante pressione operativa delle Forze dell’Ordine.
Va quindi dato loro atto dell’azione svolta a tutela della collettività per il contrasto e la repressione dei reati e che ha consentito di realizzare favorevoli risultati”.