(Sanniopress) – Come era prevedibile, la notizia della soppressione della provincia di Benevento ha generato tantissime prese di posizione da parte dei politici nostrani. Si va dalla proposta di chiedere l’annessione allo Stato del Vaticano alla possibilità di iscrivere come residenti nei comuni di origine i tanti sanniti emigrati nel mondo in modo da superare la soglia dei 300 mila abitanti. E non mancano, ovviamente, i soliti tromboni che ciclicamente tornano a sventolare la bandiera del cosiddetto “Molisannio” più per coprire la propria impotenza politica che per reale convincimento. Senza dimenticare, infine, l’invito avanzato dal presidente della Provincia di Salerno, Edmondo Cirielli, ad aderire (assieme ad Avellino) al progetto di creazione della nuova Regione del Principato di Salerno.
Uno spettacolo desolante, dunque. E non poteva essere diversamente, visto lo sconsolante livello della politica nostrana.
Un intervento che, invece, contiene qualche spunto di riflessione (non a caso non proviene da un politico…) è certamente quello di Francesco Barbaro di Isernia (pubblicato dalla “Gazzetta di Benevento”), che parte dal seguente assunto: “La soglia stabilita di 300.000 abitanti, al di sotto della quale abolire tali enti territoriali, cancellerebbe la provincia di Benevento, entrambe le province molisane, Campobasso e Isernia, ma al contempo la stessa regione Molise: come si sente già dire e come già si legge sui giornali, ridotta ad una sola grande provincia essa tornerebbe ad essere un’appendice della regione Abruzzo”.
Di qui la proposta: “La provincia di Campobasso conta 231.086 abitanti; quella di Benevento, 287.874; Isernia, invece, 88.694. Mentre Campobasso e Benevento difettano di un numero di abitanti relativamente basso e decisamente inferiore al terzo della quantità richiesta, a questo terzo Isernia non ci arriva nemmeno.
Come cittadino isernino, riconosco che la mia provincia, di fronte all’annunciata, sicura e inevitabile abolizione, potrebbe però aiutare sia Campobasso che Benevento a raggiungere la soglia stabilita di 300.000 abitanti: la somma complessiva di Campobasso, Benevento ed Isernia, 607.654, è appena superiore a quella richiesta per due province; una studiata ripartizione del territorio, con una parziale annessione dell’attuale provincia isernina a quella di Benevento e una conseguente annessione di quest’ultima al Molise, salverebbe la regione mantenendo il numero di due province ma con un territorio notevolmente più esteso: sarebbe l’occasione di ricomporre il Sannio, un territorio che ha un’effettiva identità storica e culturale, e sarebbe anche l’occasione di unire le forze per lavorare al superamento della crisi e alla creazione di un ambiente più grande, forte e competitivo nell’orizzonte dell’Italia centro-meridionale”.
Una proposta che va parzialmente nella direzione già indicata da Giancristiano Desiderio proprio attraverso Sanniopress.it (vedi articolo): creare la nuova Regione Sannio, composta dalle province di Avellino, Benevento, Campobasso e Isernia. Regione che, come ha sottolineato lo stesso Desiderio, non nascerebbe per aggiunta ma solo per ampliamento. In altre parole non vi sarebbe un ente locale in più, ma si ingrandirebbe una regione già esistente. Elemento, quest’ultimo, non irrilevante in un momento in cui si punta al taglio delle spese.
Su questo tema è necessario che si sviluppi un dibattito in modo da trasformare un evento apparentemente negativo in un’occasione straordinariamente positiva. Per questo abbiamo creato un gruppo su Facebook, denominato “Ora Regione Sannio!”, dove poterci confrontare (una selezione degli interventi verrà riportata anche sul sito).
E’ giunto, infatti, il momento di tornare ad essere cittadini attivi, così come è già accaduto in occasione dei referendum. (b.n.)