(Sanniopress) – Che qualcosa non andasse per il verso giusto lo si era capito già lunedì scorso, quando era stato improvvisamente sospeso l’aggiornamento del sito. Poi, sulla homepage “Il Quaderno è apparso uno strano annuncio: “Stiamo lavorando per migliorare l’accessibilità del servizio. L’aggiornamento del sito riprenderà il prima possibile”. Stamattina, infine, la clamorosa notizia della rimozione di Carlo Panella dalla direzione del settimanale cartaceo e del quotidiano online.
Carlo, cos’è successo realmente?
“Lunedì scorso, alle 12.30 circa, abbiamo scoperto che non potevamo più accedere all’area riservata attraverso cui avviene l’aggiornamento del sito. Pensavamo che si fosse verificato un guasto tecnico e abbiamo inviato più mail all’amministratore per segnalare il problema, senza peraltro ottenere risposta. Poi, dopo ventiquattro ore, sul sito è apparso, in un italiano incerto, il messaggio che tutt’ora appare. Ieri mattina, infine, in redazione è giunto il fax, che anticipava l’invio della raccomandata con cui si comunicava la mia rimozione dalla direzione della testata”.
Non mi dire che non c’era stata alcun avvisaglia che stesse per accadere qualcosa?
“A metà aprile, alla vigilia dell’inizio della campagna elettorale, arrivò una mail dell’amministratore che ci diceva di non procedere alla preparazione di ulteriori numeri del settimanale. Episodio alquanto singolare poichè proprio in occasione delle elezioni notoriamente i periodici registrano i maggiori incassi pubblicitari. Questa è stata l’unica avvisaglia, almeno da un punto di vista ufficiale”.
A quanto risale il tuo ultimo contatto con la proprietà e chi sono attualmente l’amministratore e l’editore de “Il Quaderno”?
“L’ultima volta che ho parlato con l’amministratore è stato a marzo, con l’editore a gennaio. L’amministratore è Stefano Mercurio e l’editore è Salvatore Tisi, che il 14 giugno dello scorso anno ha rilevato dal gruppo De Vizia la società che edita le testate”.
E altri segnali non ufficiali?
“Il problema macroscopico, gigantesco di questi ultimi mesi è stato rappresentato dal fatto che i quattro dipendenti (i giornalisti Roberto Russo, Tiziana Nardone e Grazia Palmieri e la segretaria di redazione Alessandra Chiusolo – n.d.r.) ed il collaboratore de “Il Quaderno” (il fotoreporter Luigi Mastromarino – n.d.r.) non ricevevano più lo stipendio o il compenso. L’ultimo pagamento risale alla fine di gennaio. E c’è da dire, inoltre, che anche nei mesi precedenti non è che la situazione fosse migliore. Ci sono stati sempre dei ritardi. A tal proposito, tieni conto che io non ho alcun tipo di contratto, essendo dipendente pubblico, e conseguentemente non ho mai ricevuto compensi, né dall’attuale né dai precedenti editori (che sono stati complessivamente sette). E comunque, tornando al discorso dei ritardi, sono intervenuto presso la proprietà per sollecitare una tempestiva corresponsione degli stipendi e dei compensi. Ho insistito, anche in maniera molto forte, affinché individuassero delle soluzioni, magari coinvolgendo qualche altro imprenditore. Nel frattempo abbiamo continuato a fare il nostro lavoro, nonostante questi problemi. Anche se mancava la carta per il fax e dovevamo comprare a nostre spese i quotidiani”.
Anche in campagna elettorale…
“Sì, perché abbiamo un grande passione per questo lavoro. Tra l’altro, siamo stati in primissima fila, nonostante tutto”.
Alla luce di quanto accaduto in queste ore rifaresti le aspre polemiche con Carmine Nardone e Pasquale Viespoli?
“Questo mestiere l’ho sempre svolto con passione, senso civico e spirito di servizio, cercando di raccontare i fatti nel modo più completo e preciso possibile. A volte dici cose che gli altri non vogliono sentire e si arrabbiano. E’ sempre stato così. Comunque, tornando indietro rifarei le stesse cose”.
In questi mesi qualcuno ha sostenuto che l’editore sia molto vicino ad esponenti di punta della compagine politica che amministra Palazzo Mosti. Hai mai ricevuto pressioni o sollecitazioni in tal senso dalla proprietà?
“Io non so se questa vicinanza ci sia o meno. Posso, però, affermare con certezza che non ho ricevuto alcuna pressione né dall’ultimo, né dai precedenti editori. A tutti ho detto, sin dall’inizio, che faccio un giornale che dà fastidio e che, conseguentemente, avrebbero avuto delle rogne. “Il Quaderno” ha dato fastidio a Pepe, a D’Alessandro, a Viespoli e a Pietrantonio. Ho litigato con tutti. Se poi lui abbia ricevuto o meno delle pressioni non posso affermarlo”.
Il tuo racconto, per certi versi, mi riporta alla mente l’esperienza de “La Voce”, a cui ho avuto la fortuna di partecipare. Montanelli fu cacciato da “Il Giornale”, una testata che fino ad allora si era totalmente identificata con il fondatore, così come fino ad oggi “Il Quaderno” si è sempre identificato con Carlo Panella. Anche tu fonderai un nuovo giornale? E’ vero che hai già registrato il dominio?
“Da ieri mattina all’una, quando ho letto il fax, ho iniziato a pensare alla possibilità di fondare un nuovo giornale, non prima. Non è assolutamente vero che ho già registrato un dominio. Devo ancora pensare all’eventuale nome della testata. Comunque, posso dirti che ho già ricevuto tre offerte da parte di possibili editori”.
I tempi di uscita?
“Spero per l’autunno”.
Non molli, dunque?
“Nonostante le disavventure patite, il trend dei visitatori in questi ultimi mesi è stato costantemente in crescita. I risultati, quindi, mi spingono a continuare. Comunque, vorrei approfittare dell’opportunità che mi offri per ringraziare i direttori delle testate online, che hanno pubblicato la mia nota, consentendomi di salutare i lettori. Opportunità che, lo ricordo, il mio editore, contrariamente ad una prassi consolidata nell’editoria, non mi ha invece concesso. E poi ringrazio i direttori per la solidarietà che mi hanno espresso, al pari di tanti politici e lettori. Per non parlare, poi, di quanti lo hanno fatto attraverso Facebook”.
A cui tu non sei iscritto…
“Questa vicenda, e già immagino le battutacce che verranno fatte dai miei amici (a partire da Peppe Porcaro), probabilmente mi costringerà a superare la precedente ritrosia. Credo che mi iscriverò a Facebook, anche per ringraziare quanti mi stanno manifestando la loro solidarietà in queste ore”.