È stato assegnato ieri pomeriggio a Torino, nel corso di una cerimonia tenutasi nelle antiche sale del Collegio San Giuseppe, fondato nel 1875, il premio letterario e giornalistico intitolato al grande scrittore e regista torinese, Mario Soldati.
Premiato anche il Gourman Antonio Medici, selezionato, per due articoli sulle Cinque Terre, nella sestina finalista della sezione articoli, saggi e opere dedicate alla gastronomia. Con Medici sono stati premiati: Gianfranco Brini, Sybil Schulenburg, Patrizia Rossetti, Cinzia Berni e Nicoletta Fincato.
Pier Franco Quaglieni, Presidente della giuria, tenuta segreta e composta da membri del comitato scientifico del Centro Pannunzio, nel discorso di presentazione del premio, nel corso del quale ha tratteggiato la figura di Soldati, ricorrendo anche a simpatici aneddoti personali, e nelle conclusioni ha accoratamente riaffermato e rivendicato un caratteristica del centro culturale torinese: “siamo seri”, ha detto, “negli intenti, nell’indipendenza, nella libertà”.
Alla manifestazione è intervenuto anche il Presidente del Consiglio Regionale del Piemonte, Nino Boeti, che con un intervento di grande spessore culturale e politico, ha reclamato, in un contesto di attualità in cui pare che la politica abbia prodotto solo sfacelo, la dignità intellettuale e politica di chi ha fatto dell’Italia un paese civile e progredito.
Il concorso Mario Soldati, quest’anno giunto alla decima edizione, è organizzato dal Centro Pannunzio, attaualmente presieduto dal noto giornalista americano Alan Friedman.
Il Centro, che è stato insignito nel 1979 dal Presidente Pertini della medaglia d’oro dei benemeriti della scuola, della cultura e dell’arte, fu fondato nel 1968 da Arrigo Olivetti, Mario Soldati e Pier Franco Quaglieni e si richiama alla tradizione culturale liberale della rivista “il Mondo” , fondata e animata dal giornalista lucchese Mario Pannunzio.
Dalla sua costituzione il centro ha operato per diffondere una visione non elitaria della cultura, con spirito indipendente e anticonformista.
Mario Soldati fu, tra l’altro, autore di Vino al vino, una delle sue opere più citate, un viaggio attraverso l’Italia, fuggendo mode e modernita, alla scoperta di vini sinceri attraverso esperienze umane, paesaggi rurali e grandi incontri sempre suggellati da un calice alzato.
Uno spirito che si ritrova spesso nelle cronache e nelle recensioni recensioni di Medici.
Forza Paolo