di Giancristiano Desiderio
La brutta storia dei vaccini, concepita e scritta dal M5S, con la quale si mette a rischio la vita dei bambini più fragili, ci dice che ormai siamo e saremo costretti sempre più a fare i conti con movimenti politici e in più largo senso di opinione che si caratterizzano per la loro idea antimoderna della scienza e mitica della condizione umana. Infatti, nel ritenere che i vaccini siano pericolosi c’è un elemento di irrazionalità che non solo rifiuta i risultati della sperimentazione ma sostituisce la scienza con una pseudoscienza in cui la natura è concepita come un paradiso terrestre dal quale espellere i diavoli che vi si sono intrufolati con l’inganno. Il famoso pregiudizio, che si perde nella notte dei tempi, secondo il quale Napoli è un paradiso abitato da diavoli, si attaglia benissimo non solo all’Italia ma al mondo intero concepito con la testa fanatica e complottista di un adepto del M5S: un paradiso abitato da diavoli. Dove i diavoli sono i prodotti più seri del mondo moderno: la scienza sperimentale, la democrazia parlamentare, il governo limitato, il pensiero critico, la serietà degli studi, l’impresa, l’industria, l’energia, la libertà economica e la libertà morale. Per il fanatismo del M5S, che crede nel mito della natura bella e buona e incorruttibile, queste sono tutte cose diaboliche che hanno alterato e persino corrotto la natura e la natura umana. E, allora, se in un paradiso ci sono i diavoli, cos’altro c’è da fare se non espellere i diavoli?
Il discorso intorno all’ignoranza è insufficiente per capire il fanatismo del M5S che contrappone alle industrie la ruralità, alle vie di comunicazione l’immobilità, alla potenza energetica i mulini a vento, alla scienza l’oscurantismo. L’ignoranza, infatti, in quanto tale è necessaria e insostituibile come stimolo alla ricerca del sapere che di per sé, in fondo, è la coscienza dei suoi stessi limiti. Ma essere fanatico e complottista significa proprio non conoscere limiti e usare un atteggiamento antiscientifico per giustificare l’ignoranza invece di superarla: la scienza è falsificabile per definizione e procede per acquisizioni tramite la correzione di errori, mentre il fanatismo è infalsificabile perché è incorreggibile. La mentalità fanatica funziona così: se ci sono fatti che smentiscono la teoria, allora, sono i fatti che hanno torto e vanno cambiati o nascosti e se qualcuno dimostra che la teoria – la mentalità fanatica – è falsa, allora, è evidente che si tratta di un complotto. L’atteggiamento grillino nei confronti della scienza, dell’industria, della democrazia rappresentativa, della modernità non è dettato dall’ignoranza ma dal fanatismo ossia da una presunzione di sapere ciò che non si sa che ha come risultato l’elevazione dell’ignoranza a valore e la negazione del valore del sapere e della ragione. E’ qualcosa di più, di molto di più di una vittoria e di una sconfitta politica, è la crisi della civiltà per come l’abbiamo conosciuta.
Il vero pericolo non è mai nell’ignoranza ma nella mezza cultura perché è qui che si alimenta la presunzione fatale di possedere un sapere totale o una sorta di sapere superiore capace di far vivere tutti noi in armonia con noi stessi e con la natura finalmente liberata da quegli elementi corruttori – i politici del passato, gli imprenditori, gli sfruttatori delle risorse naturali – che corrompono moralmente l’uomo, negandoci la giustizia e la dolcezza della bontà del buon cuore umano, e fisicamente la natura, creando il clima pazzo del caldo estivo e delle piogge autunnali e negandoci la possibilità di vivere nel paradisiaco giardino terrestre. Che cosa sono la decrescita felice, l’ecologismo radicale, la giustizia virtuosa, i no ai vaccini, all’Ilva, alla Tav e, ancora, la nazionalizzazione dell’Alitalia, il reddito di cittadinanza o, persino, di esistenza in vita se non l’idea distorta del mito della natura che è tanto bella, tanto buona, tanto dolce che ci lascia vivere in semplicità e beatitudine se gli angeli che hanno preso il potere hanno l’accortezza di eliminare i diavoli?
Purtroppo, questa idea mitica della natura e dell’uomo era come in sonno nella cultura politica italiana. Ma ora che la mezza cultura è più forte della cultura – è più forte ovunque: in famiglia, in azienda, a scuola, nelle istituzioni, nelle redazioni – la ragione ha preso sonno e il mito si è svegliato. Eduardo diceva che deve passare la nottata. Ma, come nell’oracolo di Isaia, quanto durerà ancora la notte? Verrà il mattino, ma è ancora notte. E noi altro non possiamo fare che il nostro dovere ben sapendo che si arriva al giorno attraverso la notte. “Ciò è semplice e facile, quando ognuno abbia trovato e segua il demone che tiene insieme i fili della sua vita”.