di Giancristiano Desiderio
Il voto del 4 marzo ci consegna il nuovo bipolarismo all’italiana formato dal centrodestra e dal M5s, mentre la sinistra, che è la vera sconfitta di queste elezioni, è marginalizzata e rottamata. Il Rosatellum è una legge elettorale sciagurata che con una perversa miscela di proporzionale e maggioritario genera mostruosità. La più vistosa è quella dei perdenti di successo ossia i candidati sconfitti all’uninominale che entrano in Parlamento grazie alla elezione nel proporzionale. Ma la cosa peggiore è un’altra: l’assenza di una maggioranza assoluta in grado di dare un governo stabile. Il nuovo bipolarismo all’italiana è zoppo perché chi ha la maggioranza relativa dei voti – il centrodestra – non ha la maggioranza assoluta dei seggi. Per avere un governo, dunque – nonostante Luigi Di Maio abbia detto che è nata la Terza repubblica, quella dei cittadini -, è necessario un accordo post-elettorale come avveniva al tempi della Prima repubblica. La Terza repubblica ragiona con la testa della Seconda in cui i governi erano scelti dagli elettori, ma si trova in una situazione da Prima repubblica in cui i governi erano fatti in Parlamento. Dunque, la neonata Terza repubblica sembra che abbia le idee più confuse rispetto alle sue precedenti “repubbliche sorelle”. Potrà non piacere, ma questa è la realtà.
La prima cosa da fare è schiarirsi le idee. Per avere il governo scelto dagli elettori e controllato dal Parlamento è necessaria una nuova legge elettorale di impianto maggioritario (come in realtà faceva il famigerato Italicum). Ma per fare una nuova legge elettorale che non sia pasticciata è necessario avere un elemento che nessun sistema elettorale di per sé genera: la politica. I governi, che siano scelti dai cittadini o che siano fatti in Parlamento, non garantiscono di per sé buongoverno. La stabilità è necessaria ma non sufficiente.
Nel tempo della Seconda repubblica ci sono stati esecutivi stabili senza governo. L’Italia per molto tempo ha vissuto al di sopra delle sue possibilità e nella immobilità. Il tempo della Terza repubblica – l’Italia di Di Maio – inizia senza stabilità e senza governo. Difesa dall’ombrello finanziario della Banca centrale europea, l’Italia – gli Italiani – ha continuato a stare ferma e a nutrire un’idea falsa di se stessa che consiste grosso modo nel convincimento che lo Stato sia la soluzione di tutti i mali. Questa cultura politica menzognera che nasconde il contenuto della politica – la realtà dei fatti – è oggi predominante fino al punto da concepire l’idea di aumentare la spesa pubblica diminuendo le tasse. La realtà si riprenderà tutti i suoi diritti e ha già iniziato ponendo le forze politiche e parlamentari davanti alla necessità di trovare un’intesa per avere un governo. Quando poi, entro l’anno, l’ombrello della Bce sarà chiuso, comincerà a piovere pesantemente.
La realtà è generosa: dà sempre una seconda chance a chi sa ascoltarla. Solo chi non solo inganna ma si auto-inganna la ignora a sue spese. Ma nel caso dell’auto-inganno politico a pagare le spese è chiamata l’intera nazione (come dovrebbe insegnare il caso della Grecia).