Cervello switchato su off, navigatore on. La scatoletta nera abbrancata al parabrezza conduce alla meta ma è idiota e rende idioti. L’affidamento cieco al vangelo secondo GPS conduce ad infilarsi in strade cieche o quasi. Un nastro di asfalto brillante per l’abbacinante luce a led dei fari è un terrorizzante budello boscoso, con fronde invadenti la carreggiata sempre più stretta e non è un gioco di prospettiva. Ancora due chilometri per immettersi sulla strada principale, ma sembrano duemila. Sulla linea di un ipotetico orizzonte qualche luce pallida segnala una speranza. E’ chiaro che la via indicata dal navigatore sia la più breve ma la scatoletta non ha mai visto The Blair Witch Project e non computa l’angoscia, quella che dilata all’infinito ogni secondo.
Località Ponteromito di Montemarano è lontanissima dal centro del paese, lungo la via nazionale il Gastronomo è un tempio della cucina d’osteria irpina di alta sapienza. Era un tempio. Ipotizzavo nelle sue famigliari mura avesse trovato rifugio il figlio dei titolari della “trattovia”, come efficacemente si era ribattezzata, alludendo alla posizione, Antonio Pisaniello, rinomato chef irpino, esiliatosi da Nusco per incompatibilità col Sindaco, il redivivo Ciriaco De Mita. Le superstar, si sa, spesso configgono.
Ahinoi, il focoso e sapiente chef da qualche giorno si è trasferito a Caserta e il Gastronomo di oggi non è più quello di un tempo. L’impatto lo chiarisce subito. Gli sguardi delle persone spazientite ai tavoli ancora senza pietanze, nessuno ad accogliere. Infine si fa innanzi un baldo giovane. Cortese, ha posa professionale ma subisce un certo disorientamento. Si coglie nello sguardo un cenno di impotente comprensione per il disagio degli ospiti.
Menù orale, carta dei vini inesistente: “si può accomodare in cantina e scegliere”. Una cinquantina di bottiglie per il 90% Taurasi et similia. Prezzi non indicati.
Arriva tutto insieme, anzi i primi precedono di qualche secondo l’antipasto. Gnocchi al baccalà, linguine alle alici, baccalà lesso.
L’impatto visivo dei piatti è esilarante: tutti i sughi sono uguali. Pomodorini rossi, pomodorini gialli, capperi, olive. Nel piatto degli gnocchi qualche falda di baccalà (da cui il nome del piatto), tra gli spaghetti, le linguine forse smarrite, qualche brandello di acciuga (da cui il nome del piatto), sul baccalà lesso stesso condimento.
Eppure è tutto molto saporito. Un menù inutilmente vario per una cucina a un sugo, uno, di ottima fattura. Gnocchi eccezionali, chiaramente artigianali. Cottura del baccalà da oscar.
Il ragazzo dallo sguardo alieno e comprensivo rivela di essere il figlio del bravo Antonio. Studia informatica ma ci sta ripensando. E quegli occhi un po’ persi e sofferenti alle parole di apprezzamento per la cucina del padre, tante volte estasiante per il nostro palato, si illuminano di orgoglio e soddisfazione. Umberto Pisaniello con la sua dolcezza introversa tra una pizza, uno spaghetto che doveva essere linguina e una tavola sparecchiata, reca alla monotona eppur saporita cena un velo di umanità che finalmente scioglie l’angoscia dell’avventuroso viaggio per strade sbagliate e la rabbia per la serata che volevi super per conquistare colei, bellissima e in ghingheri, che ha accettato l’invito.
Lo zio di Umberto, preso dalla frenesia della serata, muto sino al momento della scoperta di una certa familiarità con la cucina dei Pisaniello, si apre in sorrisi e abbracci. Consiglia di ripassare il giovedì quando il locale è meno affollato. Tra le parole emerge l’orgoglio anche sue per la fama e l’abilità del fratello. Si dipinge, così, infine, il quadro di un’osteria di famiglia il cui senso è superiore a qualsiasi sciccheria contemporanea.
Il Gastronomo
Via Nazionale, 39 – Ponteromito di Montemarano (AV)
TEL. 0827 67009
€ 25 circa per persona