di Billy Nuzzolillo
A circa un anno dall’approvazione della delibera di sfratto della Biblioteca Melenzio, definita da Gian Antonio Stella “insensata, prim’ancora che liberticida” , il sindaco di Sant’Agata dei Goti, Carmine Valentino, si è visto costretto a revocarla. E lo ha fatto con un atteggiamento che per molti versi evoca quello del cane che va via con la coda tra le gambe, ovvero disertando la seduta di giunta che ha deliberato il clamoroso dietro-front.
Più che l’invito a ripensarci rivoltogli un anno fa dal giornalista del Corriere della Sera, a fargli cambiare idea è stata probabilmente la volontà di evitare una clamorosa bocciatura da parte del Tar, che il prossimo 4 aprile sarà chiamato a decidere sulla richiesta di annullamento dello sfratto per mancanza di motivazioni avanzata dal presidente della Pro Loco Claudio Lubrano.
Insomma, una situazione che ricorda tanto la storia dei pifferi di montagna che, partiti per suonare, alla fine furono suonati.