di Giancristiano Desiderio
Il caso politico di Benevento è il ballottaggio tra il democristiano Mastella e il socialista Del Vecchio che sarà risolto dal voto di domenica prossima. Chi risolverà, invece, il caso della provincia della Rocca dei Rettori? Sì, perché a Benevento c’è ancora l’ente Provincia che, per non far mancare nulla a nessuno, ha prodotto dopo il voto del 5 giugno l’ennesimo caso politico-istituzionale. I fatti sono questi.
Claudio Ricci, uomo politico del Pd, è presidente della Provincia sannita. Lo è diventato con il nuovo ordinamento e, quindi, senza voto popolare ma in qualità di sindaco di San Giorgio del Sannio. Alle elezioni del 5 giugno, il presidente Ricci era candidato nella sua San Giorgio ma il voto popolare lo ha bocciato preferendogli l’ex deputato della Democrazia cristiana Mario Pepe. Il presidente provinciale decade dalla carica se non è più sindaco. Così dice la legge, per una volta in modo chiaro. E nella notte di domenica 5 giugno lo stesso presidente Ricci, preso atto della sconfitta elettorale, aveva detto: «Non ho più il consenso popolare e per questo lascio. Non ho bisogno di essere sollecitato da alcuno. Ho già avvertito il segretario generale dell’ente di avviare la procedura necessaria. Non mi sono proprio posto il problema della legge perché, indipendentemente da qualsiasi interpretazione dovesse darle la prefettura, per questione di etica politica, non sarò un minuto in più di quello che occorre alla Rocca dei Rettori. La ragione è molto semplice: non mi sento e non sono più legittimato dal voto popolare e quindi devo lasciare essendo stato sconfitto in una competizione elettorale e non essendo più il sindaco del mio paese».
Tutto molto lineare. Però, poi, qualcosa è cambiato. La Prefettura ha chiesto un parere al ministero degli Affari regionali e il parere è arrivato alla velocità della luce. Mentre, però, le parole del presidente Ricci sono molto chiare, il parere ministeriale è oscuro.
Eccolo: «In considerazione che il presidente della Provincia al momento dell’accettazione della candidatura si trovava nelle condizioni di essere eleggibile alla carica sia nella veste di consigliere provinciale uscente che nella veste di sindaco, prevista in sede di prima applicazione dalla legge n. 56/2014, cd. “legge Del Rio”, la circostanza di essere consigliere provinciale uscente, dichiarata al momento della candidatura, non comporta il motivo di decadenza previsto per i sindaci non rieletti». Il senso dovrebbe essere questo: Ricci non è diventato presidente della Provincia come sindaco ma in qualità di consigliere provinciale uscente e, quindi, può rimanere in carica. E la legittimazione popolare? L’etica politica? Il minuto in più? Beh, il presidente Ricci non sapeva che quando si è candidato a sindaco di San Giorgio del Sannio aveva un paracadute. La Prefettura e il Ministero, sulla base di quel comunicato sgrammaticato che non supererebbe un esame di quinta elementare, hanno aperto il paracadute e il presidente ha dimenticato le sue ultime parole famose.
(tratto dal Corriere del Mezzogiorno)