di Antonio Medici
Lucca, bellissima città fortificata da una splendida cinta muraria, tutt’oggi intatta,in questo periodo meta di un turismo discreto ma intenso. Spesso il fascino di una città lo si può trovare fuori dai percorsi obbligati e lontano dal centro abitato. Le colline lucchesi, già apprezzate tempo addietro per un peculiare e splendido Sirah, sul far della sera regalano una quiete che penetra in ogni remoto e inquieto antro dell’animo umano. Salendo verso Pieve Santo Stefano si scorre tra una vegetazione mutevole e avvolgente. Silenzio, verde e colori fiammanti del tramonto tra la Garfagnana e il mare della Versilia. In questo scenario rassicurante e pacificatorio, in uno slargo si staglia una costruzione rossa, ben curata, rivestita per metà di rampicanti tra i quali sfavillano le luci giallognole, come di vecchie calde lampadine a incandescenza che conferiscono l’idea di un desco familiare accogliente, intangibile sin’anche dalle vipere stilizzate del logo dipinto sulla facciata.
Vipore è il nome di questo rifugio-ristoro, eretto lungo un antico percorso di briganti che il vecchio proprietario, ribattezzato non a caso vipera, dissuadeva con modi burberi dal compiere qualsiasi malversazione in suo danno. Oggi Marco Pagliai, invece, accoglie i suoi ospiti con una bonomia e una passione che arrecano al saporito pasto quel sovrappiù di gioia e umanità.
Cucina di territorio con grande attenzione alle materie prime e gran risalto alle erbe aromatiche provenienti dalla terra retrostante.
Le patate fritte, che al più sono uno sfizio, qui toccano i vertici della prelibatezza: doppia frittura ed aromatizzazione con rametti di rosmarino, salvia e buccia d’aglio. Si mangia tutto e non si smetterebbe mai.
Le patate, che hanno piena dignità autonoma, in realtà sono il contorno alla saporitissima cotoletta di maiale ripassata nella salsa di pomodoro con capperi, recupero di una vecchia ricetta popolare risalente a quanto il riuso alimentare non era regolato dalle leggi ma imposto dalla povertà.
Tradizione e sostanza anche nell’antipasto assolutamente peculiare: insalata di uova strapazzate, verdura rossa croccante e carne secca “Pontormo”, il pittore fiorentino che annotava quel che mangiava. Un piatto saporito e debordante, in cui si giustappongono consistenze e sapori, arte e saper fare popolare.
Tordelli saporiti in ogni salsa.
Sala spoglia ma accogliente con camino centrale, atmosfera famigliare, eccezionale cortesia del titolare.
Conto sui 40 euro.
Vino della casa gradevole accompagnamento, come spessissimo da queste parti.
Vipore
Via per Pieve Santo Stefano 4469
Lucca
0583 394065