Riceviamo e pubblichiamo la nota del coordinamento provinciale di Forza Italia sull’interrogazione parlamentare presentata dall’onorevole Nunzia De Girolamo sul caso della Biblioteca Melenzio di Sant’Agata dei Goti.
“Da parlamentare e da cittadina – scrive l’on. Nunzia De Girolamo – mi chiedo: cosa sta succedendo a Sant’Agata dei Goti? Un sindaco, anche se eletto dal popolo, non può limitare la libertà dei cittadini e non può trasformare la democrazia in dittatura da paesello di Peppone e Don Camillo. Sull’incredibile caso della Biblioteca Michele Melenzio ho presentato una interrogazione parlamentare, affinché si faccia chiarezza, come mi è stato chiesto dal mio partito di Sant’Agata e dalla consigliera di Forza Italia, mia amica, Giovanna Razzano”
A Sant’Agata dei Goti, uno dei centri storici più belli d’Italia, è vietato ridere, è vietato correre, è vietato parlare, è vietato leggere. E’ una storia incredibile e grottesca ma verissima.
A Sant’Agata dei Goti, dove amministra da oltre 15 anni il Pd e da cica 7 anni il sindaco è Carmine Valentino, segretario provinciale dello stesso Pd, vige il divieto di satira. Le associazioni per organizzare manifestazioni devono sottostare alle autorizzazioni del comune e dei vigili che autorizzano a manifestare “a condizione che non siano eseguiti sketch, battute, canzoni o motti di spirito offensivo della morale, del buoncostume e comunque rivolti a personalità politiche o religiose”. Questa disposizione che sancisce la censura politica si legge in un atto amministrativo del comune santagatese.
A Sant’Agata dei Goti è vietato correre. Si può correre solo se lo decide l’amministrazione del Pd altrimenti no. Lo scorso agosto è stata vietata la popolarissima gara podistica Strasopportico che da oltre trent’anni si svolgeva, come una grande festa di popolo e di sport, nella prima domenica del mese in onore di sant’Alfonso Maria de Liguori. La gara podistica, la più longeva e la più nota del Mezzogiorno d’Italia, è stata soppressa dall’amministrazione del Pd. Il motivo? Tutto da scoprire.
A Sant’Agata dei Goti è vietato parlare. Nei giorni scorsi, nel mentre si stava per dar vita al primo seminario di filosofia e cultura politica a cura di Giancristiano Desiderio, fondatore e direttore della Biblioteca Melenzio, è stata effettuata un’ispezione, in una associazione privata, a cura della locale polizia municipale. E anche qui: motivo? Tutto da scoprire.
Pochi giorni dopo la giunta comunale ha deliberato la revoca, senza dare nessuna valida motivazione, dei locali del Palazzo Mosera che ospitano da dieci anni la Biblioteca Melenzio che nel frattempo è diventata un punto di riferimento per lettori, liceali, studiosi e ricercatori. Ma, la cosa incredibile e scandalosa in questa storia è che l’istituto comunale, sotto la copertura della legalità, nega la libertà d’espressione, la libertà di associarsi, la libertà di essere cittadini.
A Sant’Agata dei Goti da troppo tempo si vive in un clima di silenzio e paura. Cosa ampiamente discussa, scritta anche più volte, dal consigliere comunale forzista Giovanna Razzano.
Nel mirino del sindaco e segretario provinciale del Pd è entrata ultimamente anche la Fondazione Alfonso Maria de Liguori: è stata fatta naufragare nonostante i buoni propositi del vescovo monsignor Michele De Rosa.
E questo è ciò che accade nel paese del segretario provinciale del PD. Per questi motivi e perché si faccia chiarezza e si ponga fine a una storia vergognosa è stata presentata l’interrogazione parlamentare.