di Antonio Medici
Il porto di Ancona, nonostante gli imponenti cantieri di antichissima tradizione e fama, è piccolo ed un po’ disordinato. Anche la viabilità è male organizzata e giungervi di sera risulta alquanto sconsolante. Ogni sacrificio ha una ricompensa, almeno così si fa credere a bambini ed adulti e talvolta, quando proprio la realtà si ostina nelle avversità, si dice che il premio sarà ben maggiore, il paradiso, nell’aldilà. Non è il caso che ci occupa perché l’ostilità percepibile dall’avventuriero che si addentra tra le banchine confuse e la pessima segnaletica del porto adriatico è solo un dazio per accedere ad un vascello di gustosità.
Annunciato da un discreto neon verde, quasi nascosto dall’ombra di un’immensa insegna di un altro locale, Al Mandracchio è un ristorante in qualche modo irrinunciabile per la completezza del piacere che reca agli ospiti.
Rinunciare all’ascensore, ancora più nascosto del piccolo neon, è una fatica necessaria: odore di mare, linoleum rosso e ringhiere in acciaio alludono alla risalita verso la tolda del bastimento nonostante, invece, il nome, più realisticamente, indichi che ci troviamo sopra una piccola darsena. L’illusione continua al termine delle rampe, l’ampio ed elegante salone, con richiami di mercato del pesce (bancone e bilance), affaccia sul porto e volgendosi a poppa si apre il panorama illuminato della città.
Gentilezza discreta, quiete, menù che non stordisce con inutili lunghe teorie di proposte, in due pagine elencati undici antipasti, quattro primi, quattro secondi e tre contorni. E’ chiaro, insomma, che qui non si bada alle chiacchiere.
Il calamaro alla griglia con puntarelle in salsa di acciughe è una armonica delizia di contrasti. Calamaro caldo, morbidissimo, col discreto sentore di affumicato dell’arrostitura, puntarelle fresche, vivaci, croccanti, sapide di acciughe in salsa ben dosata.
Il tema delle giustapposizioni si ripropone nel primo: tagliatelle di pasta fresca con mazzancolle, cicerchie e guanciale croccante di Fabriano. Un piatto complesso ed ardito che stupisce per l’armonia complessiva delle consistenze, dei sapori, delle evocazioni (animale – vegetale – terra – mare). Un piatto laico, una composizione per curiosi, uomini liberi, menti aperte.
Straordinaria la proposta dei formaggi con caprini, pecorini e vaccini d’eccellenza serviti, tra l’altro, in quantità percepibili e soddisfacenti.
Piacere di arrivarci: ** nessuna indicazione, blocchi di cemento e birilli segnaletici, camion in sosta, al telefono, però, danno la giusta indicazione.
Piacere di essere accolti: **** evocativo (pur involontariamente) l’accesso, gentilezza discreta, ambiente elegante e silenzioso, spaziosità tra i tavoli, panorama sul porto e la città.
Piacere del desinare: ***** esaltazione dei sapori, ricerca di materie e sensazioni, servizio attento, carta dei vini ristretta ma con bella selezione del territorio, mise en table raffinata
Piacere dopo pasto: **** prezzi equi (€ 45/50 per menù completo a base di pesce), possibilità di passeggiata nel porto o in città.
Al Mandracchio
Largo Fiera della Pesca, 11
Ancona
Tel. +39 071 202990
(accessibile per i disabili con ascensore idoneo)