di Giancristiano Desiderio
D’accordo, per le prossime elezioni amministrative in Campania le luci sono puntate su Napoli e la sfida a Luigi de Magistris. Però, quanto sta accadendo sotto l’Arco di Traiano, a Benevento, ha il fascino insieme dell’alba e del tramonto. I candidati sindaco sono (per ora) ben sei ma la corsa per Palazzo Mosti è a tre con: l’uomo del Pd – l’attuale vicesindaco Raffaele Del Vecchio -, la donna del M5s – l’insegnante Marianna Farese – e Clemente Mastella che è Clemente Mastella. Proprio la decisione dell’ex ministro della Giustizia del governo Prodi – ed ex ministro del Lavoro nel 1994 con Berlusconi, un paio di vite fa – di “scendere in campo” ha cambiato le carte in tavola e le regole di un gioco il cui esito era scontato: il ballottaggio tra il “nuovo”, le stelle, e il “vecchio”, le stalle. Ora è un’altra storia.
Il sottosegretario alle Infrastrutture, il craxiano Umberto Del Basso De Caro, rappresentante sannita del Pd dell’ex rottamatore fiorentino, è stato preso in contropiede e, incassato il colpo, non ha esitato a smarcarsi dalla sua stessa amministrazione in carica – “più le ombre che le luci” – pur di far apparire il decennale vicesindaco “discontinuo” rispetto al sindaco Fausto Pepe che è, infatti, un ex mastelliano che già avverte il richiamo della campagna di Ceppaloni. Alla finestra, a guardare lo spettacolo, c’è la destra di Pasquale Viespoli che appoggia la candidatura di Gianfranco Ucci (altro ex vicesindaco) e attende di poter fare l’ago della bilancia. Perché in queste elezioni stracittadine la bilancia conterà eccome.
Passati i guai giudiziari che gli hanno asfaltato il partito, Mastella ha qualcosa da chiedere al destino e ai beneventani: la rivincita. Non ha fatto il sindaco quando poteva e vuole farlo oggi per rimettersi in gioco. I sondaggi lo danno addirittura come favorito per il ballottaggio e lui scherzando scherzando – “la strada è lunga e faticosa, ci provo, altrimenti sempre più nonno” – fa sul serio. La sua candidatura ha costretto il Pd ad inseguire ed i grillini ad organizzarsi. Il vero problema di Mastella non è vincere ma non vincere troppo al primo turno. E’ una questione di proporzioni: Mastella è un campione del proporzionale, ma uno sconfitto del maggioritario con il quale non ha mai vinto. Il suo avversario ideale al ballottaggio è il Pd, ma se lo batte nella battaglia proporzionale rischia poi di perdere la guerra finale del secondo turno con il salto del Grillo. E’ il dilemma dei moderati o, ancor meglio, degli ex democristiani che non amano il sistema elettorale a doppio turno: come vincere in modo proporzionale nel maggioritario? E’ la quadratura del cerchio.
Nelle elezioni beneventane al momento pesa molto il partito degli indecisi che è il più nutrito: oltre il 40 per cento. Ma la novità più significativa è il M5s che se conferma il dato delle regionali – 27 per cento – è di diritto in finale. Ai grillini piace tanto il gioco della torre.
tratto dal Corriere del Mezzogiorno del 1 aprile 2016