di Antonio Medici
Un lungo fabbricato su assi metalliche si erge in via Brin, giusto alle spalle del parcheggio omonimo e di fronte a scheletri arrugginiti di serbatoi petroliferi. Una quiete surreale, a pochi metri dal caos di autovetture e camion che si accalcano per entrare e uscire dalla città e dal porto. Un rettilineo pianeggiante, ordinato, pulito, invita a camminare. Qui sorge Eccellenze Campane, un market di selezionate produzioni regionali, un luogo in cui poter sedere per assaporare l’ottima pizza di Guglielmo Vuolo.
Il gran caos mediatico ha farcito ormai la pizza, produzione semplice, come pochi pizzaioli hanno il coraggio di affermare, di fandonie ideate da marketing manager o comunicatori del food, affamati più di banconote che di “margherite”. Farine antiche, madre di tutti i lieviti, macina a pietra magari con lo schiavo che spinge, pomodoro pò pò, mozzarella fru fru, ricotta scic sciac, suggestioni che non riescono ad allietare l’obbrobrio di tantissime pizze.
Guglielmo Vuolo, uno dei pochi che ad una comunicazione attenta associa una proposta di altissimo livello, dice che “il 90% delle pizze che si trovano in Campania sono buone pizze”. Questo, in verità, è un punto su cui è difficile convenire, più facile apprezzare Vuolo per la genialità del suo impasto all’acqua di mare, un’acqua microbiologicamente pura, il cui contenuto salino è un mix di diversi sali, il che consente di ridurre la quantità di lievito impiegato nella produzione e conseguentemente rendere l’impasto altamente digeribile.
L’esito è davvero peculiare, una pizza in cui una leggerissima croccantezza esterna avvolge la soave morbidezza complessiva con l’esito di una leggerezza raramente riscontrata altrove.
Alfonso Di Leva, potentino, direttore della redazione partenopea dell’Ansa, nell’introdurre qualche giorno fa i lavori di un workshop su pizza e salute, tenutosi proprio a Eccellenze Campane ha detto, che la “pizza fa molto bene all’animo, aiutando a riconciliarsi con se stessi e con la splendida e complicatissima Napoli”, arrivando a concludere che “la pizza è molto meglio del Prozac”.
Appropriatissima osservazione per introdurre il lavoro di Guglielmo Vuolo che evidentemente non parla di ricerca giusto per darsi un tono, e, coadiuvato dal dottor Fausto Aufiero, esperto di bioterapia nutrizionale, ha elaborato pizze destinate a specifici obiettivi di salute: la Tiresia, una marinara con pomodoro del piennolo del Vesuvio in acqua e sale, aglio dell’Ufita, origano dei Monti Alburni, alici fresche e semi di canapa, destinata al controllo del peso per l’assenza di grassi animali e l’impiego di ingredienti stimolanti per il metabolismo; la Vita, pizza bianca con crema di ricotta di bufala aromatizzata ai pinoli tostati, polvere di curcuma, petali di fiore essiccati e gocce olio di noci, rivolta alle donne in gravidanza che necessitano tanto di controllare il peso, quanto di assumere adeguati nutrienti; la Eracle, con bresaola di bufala, portulaca, cacioricotta del Cilento e condita con olio di noci e zeste di limone, chiaramente elaborata per gli sportivi per i quali è fondamentale il reintegro proteico.
Pizze ottime, capaci di conciliare al massimo livello esigenze gustative e cura del corpo.
La pizza di Guglielmo Vuolo
presso Eccellenze Campane
Napoli, Via Brin, 69
Tel. 081 203657