L’amministrazione aveva un solo compito: far svolgere la gara. Invece, ha creato un disservizio ai santagatesi, agli atleti, ai turisti. E ora, sommersa dal ridicolo che essa stessa ha creato, cerca di manipolare i fatti. dal post dell’1 agosto 2015 della mia pagina Facebook
Prima vietato ridere, poi vietato correre. Cosa accade a Sant’Agata dei Goti? Una storia incredibile ma vera che vi raccontiamo ridendo e correndo, ma senza scherzare, per filo e per segno.
Dunque, da trentatre anni a Sant’Agata dei Goti, nella prima domenica di agosto, il modo migliore per festeggiare Alfonso de Liguori è correre. Da trentatre anni nel centro storico di Sant’Agata dei Goti, passando tra i portici, le volte, gli archi, sotto ai quali passò pregando lo stesso Santo, si tiene la ormai tanto classica quanto caratteristica gara podistica con la partecipazione non solo di atleti ma di bambini, donne, mamme, anziani, simpatizzanti, amatori della gara e amanti del borgo più bello d’Italia. Tuttavia, la trentaquattresima edizione della Strasopportico sarà del tutto speciale. Perché? E’ stata vietata (anche se la gara ha l’autorizzazione della Provincia). Da chi? Da un sindaco del Pd che ha prima impedito e poi vietato la corsa. Perché? I motivi addotti sono tanto inesistenti quanto risibili – “iter autorizzativo” (sic!) – mentre la verità, che non si ha il coraggio di dire, è semplice: il padre e promotore della gara, l’atleta e presidente della Pro Loco, Claudio Lubrano, non è gradito al sindaco e qui chi non è gradito al sindaco va isolato. Come successe a don Patriciello che venne a parlare del dramma della Terra dei fuochi e fu ignorato, come capitò a me che criticai il sindaco e fui insultato in consiglio comunale, come è successo a Billy Nuzzolillo che fu pestato alla fine di una partita di calcio della Virtus e non ha mai ricevuto lo straccio di una parola di vicinanza umana da parte dell’amministrazione santagatese. Ma oggi oltre al divieto di satira – sì, perché a Sant’Agata dei Goti vige il divieto di satira, non si può ridere del sindaco e delle autorità (Corriere del Mezzogiorno del 3 luglio) – si è aggiunto il divieto di correre. Una alla volta vengono meno le libertà civili nell’indifferenza delle istituzioni che, come nel caso della prefettura, si girano dall’altra parte dicendo di non avere competenza ad intervenire. Oggi la Strasopportico è diventata molto di più della Strasopportico: è diventata una corsa per la libertà. Oggi correrà un solo uomo perché ha corso tutta la vita e continuerà a correre. Lubrano correrà – “corri, Claudio, corri” – da solo e sarà una splendida solitudine, anche se in tanti in vario modo vorranno prender parte alla corsa per dire no all’arbitrio e sì alla libertà.
Ho letto le dichiarazioni difensive rilasciate dall’amministrazione che a fatica comincia a rendersi conto di aver fatto la pipì fuori dal vaso. Sono surreali. Come è possibile che una manifestazione sia legale per XXXIII edizioni e diventi illegale alla XXXIV edizione? L’amministrazione non ha neanche il coraggio di rendere pubblico il testo della diffida che porta la firma del solo sindaco. Visto che non lo fa lo facciamo noi: “…si fa rilevare che, nonostante la fitta corrispondenza finalizzata ad avviare l’iter autorizzativo del succitato evento, ad oggi lo stesso non risulta ritualmente iniziato e pertanto questo Ente è impossibilitato ad adottare qualsiasi provvedimento. Per quanto sopra esposto si diffida Codesta Associazione a realizzare l’evento in oggetto”. Ora, lasciando correre la prosa manzoniana del documento, è evidente che il motivo del diniego non motiva nulla e dimostra solo che l’amministrazione si è incartata ed ha impedito lo svolgersi di una manifestazione conosciuta a livello nazionale: ciò significa che ci sono tante persone, atleti e visitatori, che hanno come punto di riferimento Sant’Agata dei Goti e la Strasopportico. L’amministrazione, in altre parole, è venuto meno al suo elementare compito di amministrare e rendere la vita praticabile a tutti. Il suo unico dovere era quello di rendere un servizio ai santagatesi, agli atleti e ai turisti, invece ha creato un palese disservizio.
La Pro Loco ha inoltrato regolare richiesta – ed è stata consegnata anche alla stampa -, come nei trentatre anni precedenti e tutti gli atti sono protocollati. Negli ultimi anni l’attuale sindaco ha anche partecipato alle premiazioni. La burocrazia – e la Pro Loco conserva tutte le surreali risposte – è solo un futile e fragile pretesto. E la propaganda che ora si sta cercando di attuare ossia che Lubrano altro non volesse che il diniego è ridicola. Se Lubrano voleva il diniego perché una volta avuta la diffida si è rivolto al questore e al prefetto? Qui abbiamo davanti un’amministrazione che tace e se parla lo fa mentendo ai santagatesi su un evento sportivo tradizionale e popolare e, per giunta, utilizzando come argomento la legalità. La misura è colma. L’amministrazione santagatese gioca ancora una volta a manipolare fatti e uomini. Il fatto vero è la negazione di un elementare diritto: correre e manifestare, correre è manifestare.
Hannah Arendt riassumeva così: “Se non puoi correre non sei libero”. La Strasopportico è stata illegittimamente vietata perché oggi rappresenta un dissenso. Ma, come diceva Salvemini, senza dissenso non c’è libertà. Una buona ragione perché calzi le scarpe sportive di un tempo e vada a correre per ricordare alle istituzioni del mio Paese – l’Italia – che la vita è una corsa libera.