Ci sono due tipi di semaforo con telecamera. Il primo ti fa la multa se passi con il rosso, il secondo ti fa la multa se passi anche con il verde. Il primo si trova nel mondo, il secondo si trova in quel mondo a parte che sta diventando la zona a traffico limitato di Sant’Agata dei Goti. E’, appunto, una storia dell’altro mondo e ve la raccontiamo per ridere e piangere insieme partendo dal fatto realmente accaduto.
L’altro giorno una signora, che chiameremo Giuseppina, era all’ufficio postale che si trova nel cuore del centro storico santagatese. Arrivata in centro con l’auto, Giuseppina ha passato il varco di Piazza Trieste quando il semaforo era verde, ha parcheggiato pagando il ticket ed è andata alle Poste. Insomma, tutto a posto. Ma scambiando due parole con un amico si sente dire: “Qui si fa tardi, stai attenta che alle 12,30 scatta il rosso e se resti in centro prendi la multa quando esci”. Giuseppina non credeva alle sue orecchie e allora, dopo aver fatto il versamento, si è recata dai vigili che le hanno confermato: “Sì, se si entra con il verde ma si rimane in centro anche quando scatta il rosso si è multati”. Poi il vigile, rendendosi conto dell’assurdità, ha aggiunto: “L’unica cosa che posso dirle è di tenersi sulla destra quando sarà in prossimità del semaforo così la telecamera non riprenderà l’auto”. Così di fatto è stato inventato il semaforo che ti prende in ostaggio e che ti multa anche se non hai commesso l’infrazione. Le multe fioccano a decine. Sono salate: circa 100 euro per non aver fatto nulla.
Abbiamo indagato. Abbiamo chiesto ai vigili. Sconsolati hanno detto: “E’ vero”. Abbiamo scorso il regolamento della Ztl, una lettura astrusa e indigesta che non auguriamo al peggior nemico, ma non abbiamo trovato l’assurda regola che – dicono i vigili – è il frutto di un’interpretazione: “Se sei in centro oltre l’orario consentito non puoi circolare e se circoli sei multato”. Sembra di essere nel teatro dell’assurdo, in un racconto di Kafka o su Scherzi a parte. Invece, siete nel comando dei vigili di Sant’Agata dei Goti dove tra tante regole ne manca una: il buon senso. Come non vedere che se si entra liberamente in centro si deve anche poter uscire liberamente senza dover incorrere in una sanzione arbitraria? Come non vedere che il semaforo che ti fa entrare ma che, se c’è la fila alla posta o in farmacia, ti obbliga a non uscire senza sanzione è un abuso? Il semaforo che sequestra auto e persona è un tranello: prima ti dice “entra” e poi ti dice “paga se vuoi uscire”. Kafka al confronto era un dilettante.
tratto dal Corriere del Mezzogiorno del 22 luglio 2015