Erano dieci. Lui era solo. Lo hanno aspettato. Lo hanno accerchiato. Gli hanno detto: “Ora scrivi anche questo”. E lo hanno picchiato. Spintoni. Schiaffi. Pugni. Calci. E’ caduto a terra. Hanno continuato a prenderlo a calci. Sulla schiena. In testa. Sul collo. Il caso, solo il caso, ha evitato il peggio: un carabiniere, con alcuni sportivi, è intervenuto riuscendo a disperdere la plebaglia che sabato pomeriggio a Puglianello, dopo la fine della partita tra il Puglianello e la Virtus Goti, ha vilmente pestato il giornalista Billy Nuzzolillo. La colpa? Fa il cronista.
La partita in campo è finita 1 a 1. La partita fuori campo è finita in ospedale e in caserma. Billy Nuzzolillo, giornalista noto a Benevento e in Campania per il suo impegno sui valori civili della legalità, della tolleranza e dello sport, è stato portato in ospedale e il referto parla di contusioni ed escoriazioni multiple. In caserma è andato il giorno dopo: ha sporto denuncia e ha fornito i primi nomi dei suoi aggressori. Il drammatico dopo-partita è, purtroppo, la conseguenza di quanto si è svolto in campo e soprattutto sugli spalti: i componenti più fanatici e spostati della tifoseria della Virtus Goti, alla presenza del sindaco di Sant’Agata dei Goti, Carmine Valentino, e del consigliere provinciale Renato Lombardi, intonavano cori di questo tenore: “Nuzzolillo pezzo di merda”. Nessuno – nessuno – è intervenuto per ricondurre il fiume in piena della volgarità e della violenza verbale dei Goti negli argini dello spettacolo di una partita di calcio dilettantistico. Alcuni santagatesi – ex calciatori della storica Alba Sant’Agata – nauseati dal comportamento della tifoseria sono andati via prima della fine dell’incontro. Non ci voleva molto a capire che il clima invasato degli spalti poteva degenerare nella violenza. Non era la prima volta, infatti, che la fanatica tifoseria della Virtus, mai frenata fino ad oggi dalla società sportiva, si esprimeva con violenza nei confronti di Nuzzolillo e del suo lavoro che, sia da giornalista sia da presidente del Real Cerreto – carica che ha lasciato da qualche tempo – ha difeso la praticabilità sportiva e civile del calcio dilettantistico.
Più volte Nuzzolillo è stato attaccato, dentro e fuori gli stadi, per i suoi scritti sul blog Sanniopress.it e, purtroppo, né la dirigenza della Virtus né rappresentanti istituzionali di Sant’Agata dei Goti hanno mai avvertito l’esigenza di condannare gli insulti, i cori razzisti, la generale violenza verbale e fisica della tifoseria allontanando le teste più calde e pericolose. I tristissimi fatti di Puglianello non sono casuali: sono il frutto di disattenzione, connivenze e una brutta storia antisportiva che va avanti da troppo tempo. La stessa partita di sabato è stata inquinata da una pretesa assurda dei sostenitori della Virtus: il Puglianello avrebbe dovuto rinunciare addirittura a giocare sul serio la partita facendo vincere alla buona la Virtus per consentirle la vittoria del campionato. Questa assurdità, figlia del sopruso, ha condizionato tutta la gara fino a sfociare nella violenza nei confronti del cronista che si apprestava a raccontare i fatti. Chi ha picchiato vigliaccamente Billy Nuzzolillo lo ha fatto nel convincimento che la cronaca e la critica dei fatti siano attività che si devono prestare solo alla propaganda altrimenti vanno pestate. Una brutta storia sulla quale, purtroppo, il sindaco di Sant’Agata dei Goti, sempre cosi veloce a rilasciare dichiarazioni su ogni quisquilia, non ha pronunciato nessuna parola di condanna della vile azione che offende il suo stesso paese.
tratto dal Corriere del Mezzogiorno del 12 maggio 2015