La scuola o è un laboratorio o non è scuola. In un laboratorio l’apprendimento è reciproco: chi impara insegna e chi insegna impara. Nulla di nuovo sotto il sole. La scuola, se funziona, funziona così da sempre. Per capire se funziona bisogna vedere i risultati. La scuola elementare bilingue di Benevento ha ottenuto un ottimo risultato nelle gare d’inglese Kangourou: venticinque sono gli alunni che a Cervia disputeranno la finale e di questi venticinque ben quattro sono alunni della scuola elementare bilingue di Benevento. Un risultato unico in campo nazionale perché la scuola beneventana con i suoi quattro bambini – ne aveva portati ben dieci alle semifinali – è la più rappresentata. Il risultato, qualunque sarà l’esito della finale, è ottimo perché è il frutto visibile e apprezzato di un lavoro serio svolto con passione e metodo. Un lavoro ancora più importante giacché la scuola elementare bilingue è una scuola paritaria in cui la formazione linguistica dei bambini è particolarmente curata con lo studio non solo dell’inglese ma anche dello spagnolo e del cinese e dell’informatica che a sua volta è un “linguaggio”.
L’apprendimento dell’inglese, che si inserisce in una robusta formazione di base, avviene non solo tra i banchi ma anche a teatro. In primavera i bambini lavorano con il maestro Garth che viene dall’Inghilterra e prepara con loro una rappresentazione teatrale sia per i più piccoli delle prime classi sia con i più grandi delle ultime classi. E’ un lavoro che si basa sull’azione, l’intrattenimento e il divertimento e con questi elementi giocosi riesce a coinvolgere i bambini che apprendono giocando ed emozionando. La rappresentazione di quest’anno è stata una divertente ed elegante rivisitazione di un classico: Giulietta e Romeo. I bambini hanno recitato dalla prima all’ultima battuta in inglese con delle parentesi in italiano che servono a rimarcare il senso stesso dell’apprendimento linguistico.
Il direttore della scuola è Giuseppe Ciampa: un educatore che dirige la scuola nella consapevolezza delle difficoltà della vita moderna e con il giusto convincimento che il metodico lavoro scolastico dà buoni frutti nella coltivazione delle inclinazioni, dei meriti e, quando c’è, del talento. Il lavoro di Ciampa è da seguire perché dimostra, con fatti quotidiani, quanto sia importante la figura di chi guida una scuola con la vocazione della educazione libera. La formazione è un lavoro che si fa sul corpo vivo dello spirito e le scelte di un direttore – dalle discipline alla disciplina, dagli insegnanti agli insegnamenti – fanno la differenza quando sono sorrette da un’autonomia intellettuale e morale che quotidianamente si mette in gioco con rischio e sacrificio.
I risultati della scuola bilingue di Benevento sono significativi perché non sono improvvisati. Il lavoro di un laboratorio scolastico ha una particolarità: cresce su se stesso. La scuola non si fa con governi, ministeri e sindacati ma con la consapevolezza che la legge dello spirito è nel quotidiano lavoro della libertà che ha in sé il suo fine e i suoi mezzi. Una scuola paritaria, lo si voglia o no, conosce spontaneamente questa legge perché più di altre scuole deve conquistare ogni giorno credibilità e autorevolezza sul campo. Una autorevolezza che non può essere scalfita quando è frutto di conquista. Accade, ad esempio, che altre scuole abbiano fatto ricorso nel tentativo di escludere la scuola bilingue dal concorso Kangourou. Il motivo sarebbe che nella bilingue si fanno più ore di inglese. Ma questo è un evidente merito della scuola bilingue e le altre scuole ne dovrebbero trarre insegnamento. In fondo, la scuola bilingue ha soltanto sfruttato al meglio le direttive ministeriali che, invece, le scuole statali hanno ignorato. Uno scherzo istruttivo: una scuola paritaria, cioè gestita da privati, attua le regole meglio delle scuole statali. Perché? Per un motivo semplice: la scuola è il frutto di un lavoro giornaliero in cui l’elemento decisivo, per dirla con un grande inglese, è il fattore umano.