di Antonio Medici
Nel cuore della valle stretta a nord dai monti del Sannio ed a sud dai monti del Partenio, cibovagando per la regione, appena varcata la provincia di Avellino, incontro Carmine Riggione, uomo di pensieri nobili, di agire umile e saggio, “pizzaiolo per caso”, come lui stesso si definisce.
Buon cibo e incanto dei luoghi non sono sinonimi ma vanno a braccetto nei nostri rassicuranti schemi mentali. Non mi è mai capitato di leggere, laddove esistesse, uno studio che approfondisse la relazione tra degrado dei luoghi e crudeltà del cibo, eppure convenzionalmente associamo alle taverne che costeggiano le strade l’idea di una ristorazione sbrigativa, destinata innanzitutto a soddisfare il bisogno primario della fame dei moderni viandanti motorizzati e non quello ulteriore del piacere del gusto.
Non è, quindi, che ci si possa fermare per caso o per curiosità alla pizzeria Bananarana, in contrada Campizze di Rotondi, appena fuori dal frastorno della statale intensamente trafficata che collega la costa partenopea con le zone interne della Campania. La valle è pur bella ma il disordine urbanistico del corridoio che l’attraversa e i primi tratti delle vie laterali che conducono verso i monti è francamente scoraggiante.
Nella mia personale Odissea Gastronomica, del resto, sono stato indirizzato lì dal mio scontroso enotecario: “Lì c’è un pazzo che gira per l’Italia alla ricerca delle produzioni più preziose e poi ci fa la pizza” mi ha detto. Ho prenotato e son partito. Rustico è l’aggettivo probabilmente più appropriato per definire l’ambiente e l’arredo della pizzeria; per quella che è una sorta di sala vip, decentrata e più ariosa, invece si può legittimamente usare la qualificazione di eccentrica.
Irrinunciabile invece è l’attributo che sintetizza tutte le qualità della pizza servita da Carmine: soffice, leggera, digeribile, originale, preziosa, equilibrata, gustosa.
Segue una cura maniacale il “pizzaiolo per caso per procurarsi” la Tuma Persa siciliana, il Bagoss bresciano, i pistacchi freschi di Bronte, il caciocavallo Silano, la robiola, il Castelmagno e varie altre prelibatezze con cui elabora le sue pizze speciali.
“Ho iniziato nel 1994 comprando un carrettino in Sicilia per portare birra alla spina e hamburger sceltissimi nelle feste di piazza. Amo il cibo buono e per me la pizza è un piatto con cui servire specialità uniche, questo è il concetto da cui sono partito, iniziando a fare prove su prove con pazienza e passione”. Tempo e amore, del resto, sono i cardini della filosofia di vita di Carmine Riggione. “Ho impiegato tempo per trovare il posto più giusto del locale in cui mettere a lievitare l’impasto. E tempo, molto tempo ci vuole per la lievitazione. Tempo occorre anche per trovare gli ingredienti giusti, le cose buone. Chi non ha passione non aspetta, non ricerca, non studia”.
Non è presuntuoso Carmine e nutre “grande rispetto per gli epigoni di generazioni di piazzaioli” ma squarcia il velo dello star system post Master Chef che circola intorno a questo lavoro: “chi è il pizzaiolo? la figura più semplice tra quelle che guidano le cucine”. Giudica il lievito madre una moda perché serve una selezione fortissima delle farine e si può fare un’ottima pizza anche con il lievito acquistato.
Ci deve essere qualche lievito artistico che attecchisce sugli uomini nell’aria di Rotondi se questo è il paese degli scultori di fama internazionale Perino e Vele e del pizzaiolo gourmet che compone con maestria estrosa e raffinata pizze gastronomiche che deliziano il palato degli avventori.
Ampio menù di pizze, limitata scelta di birre tutte alla spina, prezzi onesti. Servizio informale ma veloce. Simpatica rappresentazione a fumetti del titolare e della pizzeria sulle tovagliette di carta e sul sito insolitamente interattivo.
Pizzeria Bananarana
Via Varco, 20
Campizze di Rotondi (AV)
tel. 0824 847573