di Billy Nuzzolillo
Nel comunicato stampa inviato per annunciare l’inaugurazione del nuovo servizio di bike sharing della Provincia denominato “Benebike” era specificato che “Benevento è la prima città della Campania a sperimentare questo sistema di mobilità sostenibile per cittadini e turisti, volto a favorire l’utilizzo di un mezzo di trasporto pubblico, facile, pratico ed ecologico sostitutivo dell’auto per gli spostamenti urbani”.
E, come riferito poi dal Sannio Quotidiano, il commento più gettonato all’inaugurazione del servizio era stato: “C’è voluto tempo, ma ce l’abbiamo fatta”.
Peccato, però, che come scrive Maria Sara Pedici sul quotidiano Il Mattino, il servizio in realtà risulta essere praticamente inaccessibile per chi non ha un conto in banca, normale presupposto per detenere una carta di credito e ”bloccare” sul conto dell’utente un importo di 150 euro a titolo di cauzione per eventuali danni provocati alla bici. Praticamente un pacco dal punto di vista della fruibilità per tanti possibili utenti!
Come spiega ancora la battagliera Maria Sara Pedicini, l’ingrato compito di spiegare tutto questo agli utenti è toccato all’ingegnere Giovanni Palmieri della Leditech, la spin-off di dell’Università del Sannio ospitata nell’incubatore di imprese di via Orbilio Pupillo, che gestirà in una prima fase alcuni aspetti del servizio (“è lì, ad esempio, che si ritira la tessera, e non, contrariamente a quanto si legge nel sito www.bikeshare.it, negli uffici di piazzale Carducci dove è avvenuta l’inaugurazione ufficiale del servizio”, chiarisce la giornalista nel suo articolo).
La Pedicini poi aggiunge “Pare che la Provincia abbia mutuato il regolamento già in uso in altri centri italiani, come Monteriggioni, in provincia di Siena. Sta di fatto che, nella giornata inaugurale del servizio, sono state consegnate solo 4 tessere. Questo malgrado le telefonate per chiedere informazioni siano state tante, e i «mi piace» alla pagina Facebook ”BeneBike” creata da Leditech siano stati oltre 500 in sole 48 ore. Non esattamente il risultato che ci si potrebbe aspettare per un servizio atteso da 3 anni. Ma per ora c’è l’alibi della tempistica: il primo sabato di agosto, probabilmente, non è il giorno più adatto a giudicare il successo di un’iniziativa. Si vedrà poi quanto il ”dettaglio” della carta di credito inciderà sulla fruizione del bike-sharing”.
Una situazione da cui, secondo la giornalista, emerge che al momento due cose sono già abbastanza chiare: ”BeneBike” non è un servizio per poveri, non è neanche troppo un servizio per lavoratori (le bici sono fruibili solo dalle 8) e difficilmente, per come è stato concepito, può essere considerato un servizio destinato ai turisti, malgrado venga pubblicizzato come tale.
Cari, devo purtroppo notare c’è un forte errore di comunicazione in questi articoli. Non esiste nessuna cauzione, ma una garanzia di 150 sul plafond della carta di credito, che viene incassato (come specificato nel regolamento) esclusivamente in caso di furto della bici. Pertanto non credo che sia un pacco, ma una semplice forma di garanzia applicata in quasi tutti i servizi di bikesharing nazionali.