Le Giurie del Premio Acqui Storia hanno scelto i finalisti della 47° edizione del Premio, nato nel 1969 per onorare il ricordo della “Divisione Acqui” e i caduti di Cefalonia nel settembre 1943. La biografia di Croce scritta da Giancristiano Desiderio, Vita intellettuale e affettiva di Benedetto Croce, pubblicata da Liberilibri, è in finale. Un risultato importante e significativo per un lavoro che a poche settimane dalla sua uscita è giunto alla seconda edizione. Il libro di Desiderio fa parte della cinquina finale della sezione storico divulgativa la cui giuria è composta da: Giordano Bruno Guerri presidente, Augusto Grandi, Gennaro Malgieri, Luigi Mascheroni, Alzek Misheff, Carlo Propseri e la rappresentante del gruppo dei lettori, Federica Balza. Il Premio Acqui, che riguarda la produzione storiografica nazionale e internazionale, contempla tre sezioni: la sezione storico scientifica, la sezione storico divulgativa e la sezione romanzo storico. In ogni sezione è stata selezionata una cinquina di testi e autori. Il lavoro di Giancristiano Desiderio, che è risultato essere il più votato, è stato selezionato con questa motivazione:
“La storia gli ha dato ragione”: così nel 1996 ebbe a dire Norberto Bobbio a proposito di Benedetto Croce, ma nella realtà, proprio a partire dal secondo dopoguerra, la cultura liberale di cui il filosofo abruzzese fu per anni, a suo modo, cantore ed aedo finì marginalizzata. L’anticrocianesimo prevalse. La filosofia è per Croce “il pensamento dei fatti della nostra vita storica e morale”. Di qui l’esigenza di radicare nel vissuto la vita del suo pensiero. Il pensiero crociano è “calato nelle passioni: non per asservirsi loro, certo, ma per provare a guidarle senza negarle”. L’autore in questo libro di tersa scrittura lo dimostra ripercorrendo con empatico trasporto la biografia di un uomo di pensiero che ebbe sempre, in pubblico e in privato, un sentimento tragico della vita, vista e vissuta appunto con serietà.
Con grande soddisfazione del sindaco di Acqui Terme Enrico Silvio Bertero, del responsabile esecutivo del Premio Carlo Sburlati e del Presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Alessandria Pierangelo Taverna, la 47° edizione del Premio Acqui Storia ha registrato un record assoluto di partecipazione rispetto a tutte le edizioni precedenti: 189 sono i volumi che hanno concorso al Premio, che anno dopo anno si conferma una meta ambita da autori ed editori, sempre attenti al consueto appuntamento annuale. “L’eccezionalmente alto numero di volumi partecipanti a questa 47° edizione (ben 189), a fronte di una media di circa 30 delle prime 40 edizioni – dichiara il Responsabile Esecutivo del Premio Acqui Storia Carlo Sburlati – è la dimostrazione della serietà, dell’autorevolezza e della popolarità non solo italiana, ma europea del Premio Acqui Storia”.
La 47° edizione dell’Acqui Storia ha visto partecipare anche quest’anno le migliori penne della storiografia nazionale ed internazionale.
La Giuria della Sezione scientifica ha scelto i seguenti finalisti:
Kiril Plamen Kartaloff, La sollecitudine ecclesiale di Monsignor Roncalli in Bulgaria (1925-1934), Libreria Editrice Vaticana
Ian Kershaw, La fine del Terzo Reich. Germania 1944-45, Bompiani
Luigi Mascilli Migliorini, Metternich, Salerno Editrice
Luciano Mecacci, La Ghirlanda fiorentina e la morte di Giovanni Gentile, Adelphi
Gianpaolo Romanato, Pio X. Alle origini del cattolicesimo contemporaneo, Lindau
La Giuria della Sezione divulgativa ha indicato come volumi finalisti:
Piero Buscaroli, Una nazione in coma. Dal 1793, due secoli, Minerva Edizioni
Mauro Canali, Il tradimento. Gramsci, Togliatti e la verità negata, Marsilio Editori
Franco Cardini – Sergio Valzania, La scintilla. Da Tripoli a Sarajevo: come l’Italia provocò la prima guerra mondiale, Mondadori
Giancristiano Desiderio, Vita intellettuale e affettiva di Benedetto Croce, Liberilibri
Max Hastings, Catastrofe 1914. L’Europa in guerra, Neri Pozza Editore
La Giuria della Sezione Romanzo Storico ha scelto come finalisti:
Vasken Berberian, Sotto un cielo indifferente, Sperling & Kupfer
Luigi De Pascalis, Il mantello di porpora. Ascesa e caduta dell’imperatore Giuliano, La Lepre Edizioni
Pietro Neglie, Ma la divisa di un altro colore, Fazi Editore
Massimiliano Parente, Il più grande artista del mondo dopo Adolf Hitler, Mondadori
Sebastiano Vassalli, Terre selvagge, Rizzoli
L’Acqui Storia è organizzato dal Comune di Acqui Terme con il contributo di Regione Piemonte, Provincia di Alessandria, Terme di Acqui, Egea Commerciale Srl, Alegas S.r.l. e della Fondazione Cassa di Risparmio di Alessandria che si conferma partner fondamentale dell’iniziativa.
È importante segnalare il prestigio che il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha voluto conferire alla manifestazione assegnando al Premio Acqui Storia, a partire dalla 42° edizione, una speciale medaglia presidenziale in fusione di bronzo, che riproduce la sua firma autografa, realizzata dall’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato.
Il Premio Acqui Storia, il più importante non solo in Italia ma in tutta Europa per i libri di argomento storico, ha anche ricevuto il patrocinio del Presidente del Consiglio, del Presidente del Senato, del Presidente della Camera dei Deputati e del Ministero per i Beni e le Attività Culturali.
A fine settembre verranno resi noti i vincitori delle tre sezioni dell’Acqui Storia, insieme al Premio Speciale alla Carriera, alla proclamazione dei “Testimoni del Tempo” e al riconoscimento “La Storia in TV” quest’anno alla 12° edizione.
Negli ultimi due anni hanno calcato il teatro Ariston di Acqui per ritirare i premi registi come Carlo Verdone, Pupi Avati, Pier Francesco Pingitore, il Direttore di Rai Uno e Rai Sport Mauro Mazza, Valerio Massimo Manfredi, Roberto Giacobbo, Mario Cervi, Giuseppe Vacca, Bruno Vespa, Vittorio Feltri, Giancarlo Mazzuca, Maria Gabriella di Savoia, l’Ambasciatore Maurizio Serra, Dario Fertilio, Ottavio Barié, Gianpaolo Pansa, Franco Cardini e tanti altri.