di Nicola Sguera
1) Perché NON voterò PD, FI, NCD et similia.
Questa è la risposta più facile: perché rappresentano, in blocco, la “conservazione” dello status-quo politico e sociale sia per quanto riguarda la pratica della politica sia per quanto riguarda gli assetti economici e sociali a livello europeo e italiano. Per semplificare: sono meri esecutori di opache direttive calate dall’alto, all’interno di strutture politiche tutte novecentesche che hanno esaurito ogni possibilità vitale. Last but not least: sono ricettacolo trasversale (cfr. vicenda Expo) di una corruzione che supera il livello fisiologico sostenibile da una società sana. Che Giancristiano Desiderio voti per Mastella, emblema di quella malattia tutta italiana che, da Depretis in poi, va sotto il nome di trasformismo, non mi stupisce: percorrendo quasi tutto l’arco costituzionale (senza mai un baleno…), simboleggia la volontà di sopravvivenza della vecchia politica, quintessenza della conservazione, della paura del nuovo, del “mare aperto”. So bene che in tutti questi partiti ci sono persone capaci e perbene (anche nel PD…), ma la “struttura” di cui fanno parte è destinata a fagocitarli, a normalizzarsi, a renderli innocui.
2) Perché NON voterò la Lista Tsipras.
Risposta più difficile, vista la presenza in lista di persone di grande valore e il riferimento europeo ad una sinistra degna di questo nome. Provo a rispondere: a) perché dietro quei nomi di valore ci sono i soliti “piccoli roditori” della politica, quelli che, con la scusa dei grandi ideali, si sono costruiti carriere politiche lunghe divenute il vero scopo del loro agire; b) perché non c’è alcuna prospettiva di costruzione di una sinistra unita e pugnace sulle drammatiche questioni sociali; c) perché ho visto tutto questo nella sconcertante esperienza di Rivoluzione Civile, partita con le migliori intenzioni (Cambiare si può) e finita miseramente come zattera di salvataggio di vecchi arnesi della c.d. “sinistra radicale”. Vogliamo un mondo migliore, non Gennaro Migliore, per dirla con uno slogan.
3) Perché voterò il Movimento 5 Stelle.
Risposta complessa : a) (morale) perché è l’unico soggetto politico che fa della “questione morale” una bandiera; b) (politica) perché è l’unico soggetto che si sta ponendo seriamente il problema del rinnovamento delle forme della politica e del superamento della forma-partito (e delle sue storture), coniugando presenza sul territorio e uso innovativo del web; c) (economico-sociale) perché è l’unico soggetto politico consapevole della drammaticità della crisi in atto, che necessità di risposte radicali (ad es. il reddito di cittadinanza), e, soprattutto, a livello europeo, della rinegoziazione della nostra permanenza nell’UE; d) (economica) perché è l’unico soggetto politico in cui parole come “decrescita conviviale” hanno cittadinanza.
Gentile Prof. Sguera, i punti programmatici dei cinque stelle per le europee ha avuto modo di leggerli? Li riporto qui di seguito per comodità di lettura e di confronto: Abolizione del fiscal compact, Abolizione degli eurobond, Alleanza tra i Paesi mediterranei per una politica comune, Investimenti in innovazione e nuove attività produttive esclusi dal limite del 3% annuo deficit di bilancio, Finanziamenti per attività agricole e di allevamento finalizzate ai consumi nazionali interni, Abolizione del pareggio di bilancio.
Il punto a,b,d delle sue motivazioni dove le posso ritrovare nel suddetto programma? Poi vorrei approfittare della sua cultura politica per chiederLe alcune delucidazione sui punti del programma politico del M5S per le prossime europee. Spesso i grillini sono sfuggenti quando si tratta di contenuti. Grazie, Silvio
Condivido dalla prima all’ultima sillaba.
Ho una sola perplessità.
A questo punto temo che chi è dalla parte della conservazione abbia solo due motivi per farlo: o conta di ricavarne un vantaggio personale o non è in grado di intendere.
Chi, legittimamente, non riesce a digerire Grillo ed il suo Movimento, ma nello stesso tempo riesce a vedere in che condizioni è stata ridotta l’Italia da torme di lestofanti mediocri, incapaci di ascoltare i profondi disagi della gente, inetti anche solo a immaginare nuovi scenari, insofferenti a qualsiasi regola di elementare civile convivenza, non vota PD e compagnia bella. Semplicemente non va a votare.
Però questa scelta comporta la rinuncia perfino alla speranza di cambiare.
Perciò, anche io voto Movimento Cinque Stelle.