di Billy Nuzzolillo
Un commento su facebook al mio articolo “Esiste ancora lo Stato in Italia” (https://www.sanniopress.it/?p=32544 ) da parte del signor Giancarlo Iannotta di S. Agata dei Goti mi costringe, mio malgrado, a tornare sui tristi fatti di Durazzano, nonostante avessi deciso di non rispondere alle pur diffamanti calunnie e inesattezze contenute in alcuni comunicati ufficiali e commenti apparsi sui social network nelle ore immediatamente successive alla mancata disputa della gara.
Partiamo dalla grave inesattezza contenuta nel primo comunicato stampa diffuso dalla società Virtus Goti, laddove il presidente della società dichiarò: “Nella gara dell’andata, lo scorso 14 dicembre, a fine gara i giocatori della Virtus furono bersagliati dalla squadra di casa, senza cadere nelle provocazioni” (http://www.areadirigore.net/prima-categoria-virtus-goti-r-cerreto-il-comunicato-stampa-dei-santagatesi/). Affermazione tra l’altro ribadita anche nel successivo comunicato diffuso dai tesserati della Virtus Goti: “Noi condanniamo la violenza!! Quella di sabato messa in atto da 6/7 teppisti e quella dell’andata a Cerreto messa in atto dal tesserati del Real Cerreto. Ed è per questo che l’abbiamo accontentata, caro Presidente, quando al termine della partita d’andata, ci ha pregato di non sporgere denuncia per quanto accaduto” (http://www.areadirigore.net/prima-categoria-v-goti-real-cerreto-la-versione-dei-tesserati-saticulani ).
In realtà, al termine dell’incontro di andata ci fu una rissa generale, generatasi a seguito di un gesto che mi limito a definire inopportuno da parte di un calciatore della Virtus e alla quale – si badi bene – parteciparono i calciatori di entrambe le squadre, come attesta chiaramente il Comunicato Ufficiale n. 51 del 19 dicembre 2013 (http://www.figc-campania.it/attachments/article/818/-cu%2051%202013-2014.pdf ), tant’è vero che il Giudice Sportivo comminò una multa di 200 euro ad entrambe le società. L’affermazione secondo cui “avrei pregato di non sporgere denuncia per quanto accaduto”, oltre che falsa appare ridicola ed illogica in quanto è evidente che in un procedimento penale sarebbero stati condannati tutti i partecipanti alla rissa, e quindi anche i calciatori della Virtus Goti!!! Così come appare maldestramente goffa la ricostruzione temporale fatta dai tesserati della Virtus, oltre che in palese contraddizione con quanto precedentemente affermato dalla stesso presidente Carfora, e cioè che la rissa sarebbe avvenuta prima della gara.
E veniamo alla seconda grave inesattezza, contenuta sempre nel primo comunicato stampa diffuso dalla Virtus Goti: “Giunti in prossimità del campo sportivo, infatti, il Cerreto ha tentennato ad accedere agli spogliatoi, rimanendo fuori dal cancello della struttura sportiva. Il presidente della Virtus Goti, Giuseppe Carfora ha più volte insistito nel far entrare la squadra ospite negli spogliatoi, ma il Cerreto ha deciso di rimanere ancora fuori dalla struttura rispondendo alle provocazioni da parte dei tifosi. E’ in questo frangente che alcuni tifosi hanno cominciato a contestare il Cerreto”.
In pratica, sembra quasi che i dirigenti e calciatori del Real Cerreto siano rimasti fuori in attesa di essere contestati. Si badi bene: viene utilizzata la parola contestare. La parola aggressione, infatti, apparirà solo all’indomani.
Anche stavolta farò ricorso ad atti ufficiali (acquisiti dal Comitato Regionale Campano della F.I.G.C. – L.N.D.) per dimostrare le gravi inesattezze. Infatti, nel rapporto di gara l’arbitro Bartolomeo Santarpia, al pari dei commisari di campo, ha scritto: “All’arrivo della squadra ospite dei tifosi locali hanno iniziato a lanciare sassi, bastoni e bottigliette d’acque“. E ancora: “Mentre le squadre tornavano negli spogliatoi, con animi accesi, iniziavano a cadere pietre e bastoni nell’area antistante a quest’ultimi, che provenivano dagli spalti”. Orbene, è sostanzialmente quanto descrissi nel comunicato stampa (http://www.areadirigore.net/prima-categoria-la-versione-dei-fatti-da-sponda-cerretese/) diffuso anche dall’agenzia Ansa.
Eppure, nel secondo comunicato stampa emesso dalla Virtus Goti (http://www.areadirigore.net/prima-categoria-il-presidente-della-virtus-goti-ed-il-sindaco-di-santagata-fanno-le-loro-precisazioni/) il presidente della Virtus Goti, Giuseppe Carfora, mi accusò di “macelleria mediatica” e dichiarò testualmente: “Mi dissocio dalla notizia orchestrata ad arte e fatta battere dall’ Ansa in cui si parla di aggressione alla squadra ospite… Mi meraviglia come il presidente Nuzzolillo, giornalista affermato, abbia manipolato la vicenda ad uso e consumo della società che rappresenta”.
Il sindaco di S. Agata dei Goti, Carmine Valentino, nello stesso comunicato addirittura mi accusò di “sciacallaggio mediatico” , aggiungendo: “Chiedo dunque di abbassare i toni e di avere maggiore responsabilità, in particolare per chi sta cercando di manipolare quanto accaduto ieri”.
Ed, infine, domenica scorsa il signor Giancarlo Iannotta (che presumo sia il presidente del Consiglio comunale), riaprendo una ferita mai rimarginatasi, in un commento sulla mia pagina facebook mi ha tra l’altro definito “prestigiatore mancato”. Oltre al danno della violenza, quindi, anche le accuse di sciacallaggio mediatico e la mistificazione dei fatti…
Per questo motivo ho deciso di porre fine a questo massacro e, contravvenendo ai miei principi di tolleranza, sono stato costretto ad affidare agli avvocati Gianluca De Vincentis, Dario De Vincentis e Gianluca Izzo il mandato di valutare se ci siano o meno gli estremi per sporgere querela.
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POST SCRIPTUM
Al sol fine di sgombrare il campo da possibili dubbi sul fatto che si trattasse di una mera messinscena, come pure sottilmente si è tentato di fare sui social network, ricordo che alla vigilia della trasferta di Durazzano venivamo da un serie positiva di cinque partite nel corso delle quali avevamo conquistate tre vittorie e due pareggi, rispettivamente in casa del Vitulano e con la capolista Paolisi. Avevamo, cioè ampiamente superato la lunga fase di crisi.
Ricordo, inoltre, a proposito della nutrita presenza di calciatori juniores (su cui pure si è insinuato) che con cinque di loro in campo qualche settimana prima conquistammo la vittoria esterna con la Juventina Circello, punto di svolta della nostra stagione, e che da allora li abbiamo sistematicamente utilizzati. Ricordo, infine, che seppure la Commissione Disciplinare Territoriale dovesse assegnarci la vittoria a tavolino la nostra posizione in classifica resterebbe immutata.
A questo punto qualcuno potrebbe obiettare: allora perché avete presentato ricorso avverso la decisione del giudice sportivo?
La risposta è semplice: lo abbiamo fatto perché quella partita vorremmo giocarla in condizioni di sicurezza e senza i condizionamenti psicologici derivanti dalla grave aggressione subita. E soprattutto vorremmo evitare che in futuro altre squadre possano subire le nostre stesse violenze in virtù di una sentenza ritenuta dai più estremamente blanda.
Spero di essere stato esaustivo e di non dover più tornare sull’argomento. E mi auguro anche che mister Alessio Martino e i suoi giocatori conquistino sul campo l’agognata promozione alla categoria superiore perché calcisticamente parlando rappresentano una delle più belle e promettenti realtà della prima categoria.