Dovrebbe cominciare oggi, 6 dicembre, a San Marco dei Cavoti, la XII edizione della “Festa del torrone e del croccantino”(anche se nel manifesto si legge ancora XII edizione), ma non si sa ancora con quali soldi. Nella delibera della Giunta del comune fortorino, n. 92 del 28 novembre, si legge che il costo preventivato della manifestazione ammonta a 39 mila euro, ma si tratta della terza ipotesi di spesa nel giro di pochi mesi.
Il 24 ottobre il sindaco Francesco Cocca ha chiesto alla Camera del Commercio un contributo proporzionato alla spesa preventivata di 55mila euro per l’intera manifestazione di quest’anno.
Pochi giorni dopo, il 30 ottobre, la stessa amministrazione ha presentato alla Regione Campania una richiesta di finanziamento di 180mila euro, a fronte di un preventivo di 290mila euro, per l’edizione 2013 della festa, che però la Regione aveva già bocciato nell’agosto scorso. Con la delibera di giovedì scorso la Giunta di San Marco ha rimodulato ancora l’ipotesi di costo scendendo a 39 mila euro.
La delibera è stata assunta, stranamente, due giorni prima che il Consiglio Comunale approvasse il bilancio di previsione di quest’anno. La spesa dovrebbe trovare copertura al capitolo 1574, codice di intervento 1110205, che nel bilancio corrisponde alla voce “trasferimenti” della funzione “sviluppo economico – fiere e mercati”. È strana anche questa appostazione finanziaria. Trasferimento a favore di chi?
Nella delibera si precisa che il Comune organizza la festa direttamente e allora perché in bilancio non è prevista chiaramente la voce “Festa del torrone”?
Da qualche mese è nata la “Associazione torrone e croccantino di San Marco dei Cavoti” costituita da 8 produttori di torrone della zona, senza l’adesione della ditta Serio una delle più famose, di proprietà della famiglia del vicesindaco, Carlo Costanzo. L’associazione dovrebbe anche occuparsi dell’ organizzazione della festa, ma il Comune non ha ancora aderito né gli ha affidato il servizio.
Sempre con la delibera n.92 si precisa che la spesa di 39mila euro sarà interamente coperta da contributi, sponsorizzazioni e fitto stand. In particolare si legge che 15 mila euro dovrebbe versarli la società IVPC, cioè i signori delle pale eoliche in qualche modo collegati al Benevento Calcio e al quotidiano Ottopagine, anch’esso sponsor della manifestazione. Altri 4mila euro dovrebbero pagarli i venditori di mercanzia varia (dalla bigiotteria ai salumi, dagli articoli da regalo al vestiario) che non hanno niente a che fare con il torrone e che in genere affollano un tendone appositamente installato. E infine i restanti 20mila euro dovrebbe versarli la Camera di Commercio, proprio per il noleggio della tenda.
In verità quest’ultima, con la delibera n.111 del 18 novembre, ha deciso “di ritenere la Festa del Torrone compatibile con le finalità istituzionali dell’Ente, di compartecipare pertanto all’organizzazione della stessa, riservandosi la determinazione delle risorse da destinare all’iniziativa ad avvenuta integrazione del piano finanziario trasmesso dal Sindaco con l’indicazione delle spese inerenti il noleggio della tensostruttura”.
La richiesta dell’ente presieduto da Gennaro Masiello è opportuna perché pochi mesi fa il comune di San Marco nel presentare il rendiconto della Festa del torrone 2011 ha dichiarato che il fitto di quel tendone è costato 10mila euro. Perché adesso raddoppia?
Non risulta che la Camera del Commercio abbia successivamente impegnato 20mila euro per questa manifestazione e neppure avrebbe potuto, perché il suo regolamento stabilisce che il suo contributo non può superare il 50% della spesa preventivata, che però in questo caso non arriva a 40mila euro. A meno che il Comune non decida di incrementare la spesa preventivata magari per aggiungere qualche servizio di ospitalità per i partecipanti all’incontro di “Neonatologia e Pediatria”, manifestazione di promozione turistica, che dura due giorni, organizzata durante la festa del torrone dal sindaco Cocca che è appunto un pediatra.