Il migliore di tutti, nel bene e nel male, è Silvio Berlusconi. Gli piace molto la figa – parola sdoganata dalla ministra Nunzia De Girolamo – e il suo edonismo è garanzia di umanità. Molto gli sarà perdonato perché molto ha peccato e ancor di più è stato perseguitato. Di lui resterà essenzialmente questo, lo si voglia o no: un caso politico-giudiziario lungo venti anni che ancora dura. Ma degli altri cosa resterà? Sono tutti fantasmi e non lo sanno. Sia i falchi sia le colombe sia i falchetti sia le colombine e i pulcinella. La rinascita di Forza Italia ha trasformato tutto in una commedia. E’ sempre vero il detto di Marx: la prima volta è una tragedia, la seconda una farsa. La farsa di queste ore sembra un canovaccio di Scarpetta.
L’ultima pagina de Il Sannio è una festa: “Bentornata Forza Italia”. A promuoverla è l’ineffabile, l’irascibile e immarcescibile Luca Colasanto. Quando venti anni fa quel partito fu fondato, il Colasanto provò a salire in groppa ma fu disarcionato prima di montare. Ne divenne nemico. Strada facendo le cose cambiarono e Colasanto con tutto il Colasannio riuscì a saltare sul nemico diventato amico. Mentre il Cavaliere, quello vero, si dedicava a Ruby alle Olgettine e all’igienista dentale del secolo inaugurando la fase senile del ventennio berlusconiano, a Benevento iniziava l’era De Girolamo e il Cavaliere colasannita divenne consigliere regionale. La coppia d’assi Colasanto – De Girolamo divenne nientemeno che il punto di riferimento del centrodestra nel Sannio con risultati politici e sociali che, come tutti sapete, hanno cambiato una volta e per sempre il vostro destino. In quel tempo il partito berlusconiano fu gestito in maniera spiccia e senza troppa discussione, tanto che gli ex fascisti di An apparvero dilettanti. Il Colasannio, in nome del liberalismo e della libertà di stampa, divenne la Pravda sannita e raccontava tutte le gesta e le conquiste e le battaglie civili dei due campioni di libertà. Oggi, purtroppo, quella coppia che tanto ha dato al Sannio quotidiano, settimanale, mensile e annuale è stata divisa. Bentornata Forza Italia.
La ministra dell’Agricoltura ha le sue buone ragioni. Non si può fare politica pensando sempre e soltanto a Berlusconi. Così ha scelto di andare per la sua strada. Avrebbe fatto la stessa scelta se non fosse stata al governo? Avrebbe potuto fare la stessa scelta dimettendosi. In fondo, come ha detto Francesca Pascale, sono diventati tutti ministri grazie a Silvio. Ma la riconoscenza non è un sentimento politico e la politica non può essere sentimentale. Non lo sarà neanche il giornalismo del Colasannio che – è stato notato – ha omesso di dire che c’è stata una scissione, che non c’è più il Pdl e che gli “scissionisti” stanno organizzando un nuovo partito parlamentare – nel senso che nasce prima di tutto in Parlamento – chiamato con una botta di fantasia e genio politico Nuovo centrodestra. Angelino Alfano dice che vuole altri dodici mesi per governare ed essere poi giudicato, ma i dodici mesi gli servono anche per creare il nuovo partito che si alleerà, quando sarà, con il vecchio. Intanto le amicizie di un tempo non ci sono più. Sembra che la ministra, dicendo di aver visto in Colasanto un padre, abbia invocato la tutela della libertà di stampa. Che bello sarebbe stato se fosse stata invocata e tutelata anche prima. Bentornata Forza Italia.
La redazione colasannita ha una grande occasione: realizzare nel suo piccolo finalmente quella “rivoluzione liberale” che è stata sempre proclamata. Un giornale che ha come riferimento Forza Italia e quindi la libertà dovrebbe fare proprio della libertà la sua stella polare. In quella redazione hanno una grande occasione e non lo sanno. O, forse, lo sanno ma non hanno il coraggio per giocarsi la partita. Dovrebbero prendere seriamente il significato della parola libertà e declinarlo nelle sue varie attività politiche e culturali. Se fossi lì – e quando c’ero feci la mia modesta parte creando giorno per giorno un quotidiano che faceva discutere – darei voce e spazio a tutti i politici e le forze politiche e di partito – chiamiamole così – che sono ora censurate. Tutte. Fino ad oggi l’unica voce di quel giornale che si sentiva in splendida solitudine era proprio quella della ministra. Ora, per la legge del contrappasso, tutto lascia pensare che sarà condannata all’oblio. Forse, diventerà simpatica, proprio come la pessima propaganda l’ha resa antipatica e invisa ai più. Mentre in redazione recupereranno le fotografie del secolo scorso – così pare – di Mino Izzo per il ritorno di Forza Italia. La redazione colasannita proprio in nome di Forza Italia dovrebbe puntare i piedi e dire al suo padre-padrone e onorevole-direttore-stampatore che se si vogliono sostenere le ragioni del partito bisogna discuterle e confrontarsi anche con le ragioni contrarie. In fondo, c’è sempre un’occasione per fare un buon giornale. Bentornata Forza Italia.