Lo Stato serve prima di tutto a garantire sicurezza. In Campania è l’opposto: garantisce insicurezza. Tutto è massimamente insicuro: la vita, la circolazione, la notte, la terra, l’acqua, l’aria. Il primo fallimento dello Stato – dove la parola Stato va sostituita con: governo, partiti, magistratura, polizia, carabinieri, enti locali – è avvenuto, da moltissimo tempo, sul controllo del territorio. E’ così vano il controllo del territorio da parte dello Stato che la stessa terra è diventata insicura e minacciosa. Ora nella cosiddetta Terra dei fuochi – che una volta era la Campania felix – si vuole l’esercito per ripristinare ordine. Siamo sempre in piena emergenza. Ma per sapere che nell’hinterland napoletano-casertano tutto è fuori controllo basta farsi un giro in automobile per avere a pelle la sensazione di trovarsi in una condizione di pericolo. Come se si fosse in uno Stato sudamericano. La condizione naturale di quell’area è l’insicurezza.
Ora che tutto o quasi è stato devastato e avvelenato, si vuole la bonifica. I napoletani e i casertani scendono in piazza. L’avessero fatto prima avrebbero evitato i viaggi di camion carichi di rifiuti tossici che con l’organizzazione criminale della camorra interravano veleni. Ma cosa è stato sotterrato? E quanto? Precisamente dove? Sono domande per le quali nessuno ha veramente risposte certe. Qui la certezza è massimamente opinabile. Lo Stato non sa niente. Chi ha sotterrato veleni è la camorra e chi ha denunciato gli interramenti tossici è un camorrista. Lo Stato, che dovrebbe essere padrone della situazione, è perfettamente estraneo. E’ uno Stato inutile. Insicuro. Ripeto: la parola Stato sembra astratta e va sostituita con governo, partiti, magistratura, polizia, carabinieri, enti locali. Un intero sistema di governo votato al clientelismo e al fallimento che ora mette capo al fatalismo.
A fare un’indagine sulla condizione delle acque nel napoletano è stata la Marina degli Stati Uniti. Non lo Stato italiano ma, per quanto alleato, uno Stato straniero. Come a dire che non siamo capaci di governare noi stessi. Uno scrittore italiano del secolo scorso proponeva di affidare il governo italiano ad un Paese straniero perché gli italiani non sanno governare se stessi. Per Napoli e la Campania la “modesta proposta” di Prezzolini è una triste necessità. Affidarci all’esercito per ripristinare ordine e sicurezza significa decretare il fallimento totale di ogni livello di governo. La Campania da sola non è in grado di governarsi. Non è un’opinione. E’ la realtà.
Ritornare ad una condizione di verginità non è possibile. La Campania è marcia e avvelenata e ora la si vorrebbe pura e incontaminata. Bisogna bonificare tutto, si sente dire. Si proclamano cose impossibili e quindi inutili. La bonifica totale è un’illusione. Anche qui lo Stato – ossia la trafila che già sapete – non è in grado di dire una mezza parola certa e vera. Ma se non ci sono dati e fatti certi come è possibile anche solo ipotizzare il miracolo della bonifica totale? Al contrario, è più giusto salvare il salvabile, fare interventi mirati, tutelare i bambini e impedire concretamente che si continui ad avvelenare. La terra napoletana non ritornerà vergine, verde e pura ma se si riuscisse almeno ad uscire dalla condizione di insicurezza nella quale si trova sarebbe già un risultato utile per non alimentare ancora veleni.