Il 13 ottobre il Sannio Quotidiano ha dato notizia della nascita di una società privata che intende occuparsi delle pratiche relative agli incentivi e alle agevolazioni previste per le imprese insediate nella “Zona Franca Urbana”, costituita anche dalla compagna e da alcuni amici di Angelo Mancini, Dirigente dei Sistemi di Staff del Comune di Benevento.
Quest’ultimo, con una nota pubblicata dallo stesso quotidiano il 19 scorso, ha precisato che “la società in questione non lavora per il Comune di Benevento, non riceve contributi dallo stesso, né tratta pratiche che approva l’Ente Comune”.
Messa così, sembra proprio che lo “scandalo” non esiste ma, stranamente, a Palazzo Mosti del caso si continua a parlare con inesattezze, veleni nella maggioranza e tentativi di depistaggio, al punto da farci ritenere, conoscendo un po’ gli ambienti comunali, che qualcosa di strano c’è di sicuro ma tenuto ben nascosto dai diversi attori che alimentano guerre intestine alla maggioranza e soprattutto al PD.
Ed infatti, scavando un po’, si scopre che sul Comune di Benevento qualcun altro pensa ad un’altra società che vorrebbe occuparsi sempre di Zona Franca Urbana.
Tutto parte da una delibera della Giunta Comunale, la n. 117 del 5 agosto 2011, avente per oggetto: “Proposta di valorizzazione dell’area industriale di Olivola Roseto. Studio di fattibilità”, proposta dall’assessore allo Sviluppo Economico, con la quale fu affidato al Dirigente del Settore Finanze, Andrea Lanzalone e al coordinatore del PRUSST, Francesco Terracciano, l’incarico di preparare insieme ad alcuni dipendenti comunali e consulenti esterni, uno studio di fattibilità per la costituzione di una società che dovrebbe occuparsi della gestione degli immobili comunali e relative infrastrutture della zona industriale di Olivola-Roseto.
Le finalità precise dello studio di fattibilità furono illustrate alle autorità e alla stampa ad ottobre 2012 nel corso della manifestazione Sud Economy, da Andrea Lanzalone per il Comune e dalla dott.ssa Annamaria La Peccerella, consulente del PRUSST incaricata di lavorare proprio alla costituzione di tale nuova società. In quella occasione, però, non si fece alcun riferimento alle Zone Franche Urbane. Recentemente, invece, con lo studio di fattibilità ancora in corso d’opera, il coordinatore del PRUSST, Francesco Terracciano, il quale contemporaneamente lavora al Comune come geometra promosso di recente a Istruttore Direttivo, ha proposto al suo assessore, Nicola De Luca di estendere le competenze della nascente società anche alla assistenza alle imprese locali interessate ai benefici previsti dalle norme ministeriali sulle Zone Franche Urbane. Insomma, la stessa cosa che vorrebbe fare la società privata la cui costituzione viene attribuita a Mancini.
Chi dovrebbe far parte della nuova società? Trattandosi di una creatura del PRUSST, sarà anch’essa una operazione bipartisan, com’è stata finora la gestione di tale Programma di Recupero Urbano e Sviluppo Sostenibile del Territorio?
Infatti per dieci anni, prima i sindaci di destra, Pasquale Viespoli e Sandro D’Alessandro, e poi quello di centrosinistra, Fausto Pepe, indifferentemente, hanno sempre affidato allo stesso geometra Terracciano l’incarico di coordinare il PRUSST mentre risultava anche in servizio al Comune come geometra. Doppio incarico e quindi doppio stipendio.
Il sindaco Fausto Pepe, che finora non ha risposto alcunché ai quesiti sui compensi del PRUSST posti dal consigliere di maggioranza, Mario Zoino, potrebbe almeno spiegarci perché Terracciano non ha finora restituito € 395.000 (trecentonovantacinque mila euro), come disposto dal Ministero delle Finanze proprio per i doppi compensi percepiti?
E ci può spiegare che succede veramente a proposito di “affare” Zona Franca Urbana nella sua maggioranza?
* Slai Cobas
Centrodestra o centrosinistra, saranno pure schieramenti politicamente opposti, ma lo scopo della loro politica è uno solo: dilapidare e appropriarsi di danaro pubblico.