L’intesa Coldiretti Benevento e il Sindacato Venatorio Italiano ha sancito concretamente con il deposito del ricorso al TAR a firma rispettivamente dei Presidenti Dott. Gennarino Masiello e Mauro Panella, la ferma volontà di preservare l’ambiente e con esso le relative tradizioni storico culturali praticate da tempo immemorabile quali le attività di allevamenti di pregio la viticoltura e l’olivicoltura che si caratterizzano calandosi negli scenari paesaggistici della Valle Telesina e annoverati come la maggiore estensione di territorio agricolo di qualità per le riconosciute DOC e DOP a livello Nazionale.
In data 08.10.2013 è stato depositato ricorso al TAR per la richiesta di annullamento dell’autorizzazione alla costruzione di un parco eolico sui crinali del territorio del Comune di San Lupo che confinano e si affacciano con il territorio del Comune di Cerreto Sannita nonché con il territorio del Comune di Guardia Sanframondi visibili anche dalla Valle Telesina e Titernina.
La posizione fermamente assunta dalla Coldiretti di Benevento quale associazione in rappresentanza della categoria degli Imprenditori Agricoli siano essi Allevatori, Viticoltori e Olivicoltori, sancisce vero ruolo di politica a lungo termine a difesa del proprio territorio e per il rilancio dello stesso con la conservazione delle bellezze naturali e delle attività agricole e culturali in esso tratteggiate, le quali, sono l’unica luce certa del futuro delle nuove generazioni degli imprenditori agricoli e, che per le quali, vanno assolutamente tutelate e difese da altri tipi di attività non certamente connesse ad uno sviluppo sostenibile poiché non fondate su una attività agricola che oggi più che mai deve necessariamente essere incontaminata per creare le condizioni cardine di uno sviluppo delineato dall’attrattività e dalla peculiarità delle bellezze del paesaggio agricolo, oggi in concreta difesa con il ricorso al TAR contro attività contrastanti e non connesse all’agricoltura e che vogliono invadere il nostro territorio trasformandolo in attività industriali.
Ferma anche la posizione del Sindacato Venatorio Italiano associazione costituita da cacciatori in difesa dell’integrità dell’ambiente la quale, con le proprie preliminari azioni già accolte dal Ministero dell’Ambiente ha voluto sensibilizzare come la materia ambientale è fonte di sviluppo e di conservazione di tutte le attività ivi compresa la caccia in senso sostenibile, possibile solo e soltanto se, altre attività non connesse alla integrità di aree a valenza paesaggistica-ambientale, non vadano a danneggiare il territorio, infatti è notorio che tali impianti impattano negativamente sulla flora e la fauna stanziale sottraendone gli habitat prioritari per il sostentamento dovuto per le impetuose movimentazioni di terreno per poter realizzare questi tipi di impianti eolici e, danneggiamento anche alla migratoria, causandone la deviazione delle rotte di migrazione oltre a tranciare con le impetuose pale rotanti tristemente anche specie particolarmente protette.
Una nota stonata in questa vicenda è rappresentata dalla silente risposta delle associazioni ambientaliste e venatorie tutte dal SVI invitate ufficialmente a volere sostenere questa battaglia che se vinta, e ce lo auguriamo tutti, sarà palesemente stata realizzata in nome della sostenibilità dai soli ricorrenti Coldiretti Benevento e Sindacato Venatorio Italiano che si sono fatti carico della questione ricorrendo fattivamente al TAR Campania ultima strada percorribile che si poteva evitare invece se sostenuta e respinta dalla politica locale anzitempo da un verso, e dalla politica regionale d’altra dimostratasi molto superficiale in tema di salvaguardia ambientale dei siti natura 2000 non avendo individuato come per legge le aree non idonee per la collocazione come quello oggetto di ricorso al TAR che per il quale bisognava tenere in debito conto anche e soprattutto delle interferenze negative che gli stessi impianti causano cozzando nel territorio particolarmente caratterizzato per le produzioni agroalimentari di qualità (produzioni biologiche, produzioni DOC, DOP e produzioni tradizionali) di particolare pregio rispetto al contesto paesaggistico-culturale, e a non voler con ciò perseguire le disposizioni in materia di sostegno nel settore agricolo, con particolare riferimento alla valorizzazione delle tradizioni agroalimentari locali, alla tutela della biodiversità, così come del patrimonio culturale e del paesaggio rurale e che fortunatamente però, sia la Costituzione Italiana, nonché le leggi in materia ambientale che disciplinano chiaramente dove realizzare tali impianti trovando il dovuto contro-altare in esse, da perseguire secondo una corretta logica di sviluppo sostenibile nel preminente interesse pubblico e in una adeguata ponderazione delle implicazioni causate da questi tipi di impianti.
* coordinatore provinciale del Sindacato Venatorio Italiano