Lo scienziato sannita Antonio Iavarone, che insegna alla Columbia University di New York, noto in tutto il mondo per i brillanti risultati ottenuti nella ricerca delle cure per i tumori al cervello, è tornato recentemente a Benevento per un incontro con gli studenti del Liceo Classico “Giannone”, del Liceo Scientifico “Rummo” e del Liceo Scientifico “Galilei-Vetrone” ed ha usato parole sferzanti verso la classe dirigente politica ed accademica.
Ha ricordato ancora una volta il mancato decollo del progetto Mib (Mediterranean Institute of Biotechnology), il centro di ricerca previsto nel Sannio nel 2005 e presentato ufficialmente due anni dopo in pompa magna alla Rocca dei Rettori. ”La proposta del famoso centro fu accolta inizialmente con grande interesse – ha rilevato il professore – ma quando apparve evidente che non mirava a dare prebende e posti a nessuno, si scatenò una sarabanda. Per questo non si è realizzato. Qui non abbiamo una classe dirigente competente ed illuminata con una visione strategica per la crescita dei nostri territori. Ma manca anche una comunità culturale, un’intellighentia, che discuta libera da condizionamenti politici. Ascoltiamo solo la campana di uno che lotta contro la campana dell’altro”.
Possibile che non ci sia un governo nazionale, regionale o provinciale pronto a raccogliere l’appello per la realizzazione di un progetto innovativo così qualificante per la sanità e per lo sviluppo del nostro territorio? Possibile che non ci sia un ‘istituzione pubblica o privata che accetti la sfida di investire in un centro di ricerca che può aprire nuove prospettive terapeutiche per i malati del Sud, oggi costretti ai viaggi della speranza? Perché il sogno del Mib deve considerarsi già sfumato?
Il ricercatore ha evidenziato che i migliori centri si trovano al Nord, non ha risparmiato stoccate alla comunità scientifica e all’ università italiane che spesso appaiono isolate sul piano internazionale. ”Nelle università – ha affermato Iavarone- non si valuta il merito, il curriculum e la qualità delle pubblicazioni scientifiche. Spesso prevalgono clientele e nepotismo. L’Italia investe molto poco nella ricerca. Questo dipende dalla classe politica che voi votate. Occorre invertire la rotta con esempi virtuosi. L’America non è la terra promessa, ma offre maggiori opportunità per sperimentare nuove strade”.
Con lo scienziato lavora oggi un altro giovane ricercatore di Benevento. Si tratta di Pietro Zoppoli, diplomatosi al Liceo Scientifico “Rummo” e laureato Biologia presso l’Università del Sannio. La ricerca sulle cellule scatenanti dei tumori al cervello sta vivendo un periodo rivoluzionario. Le nuove scoperte aprono possibilità di cura mirate e personalizzate. ”Abbiamo individuato -ha ricordato Zoppoli- un particolare fusione di due geni, che provocano un tumore molto raro, ed abbiamo sperimentato sui tori un farmaco che riesce a controllarlo, arrivando a descrivere la mappa di tutte le alterazioni genetiche”. Il professor Iavarone ha evidenziato che non esistono pillole e cellule magiche, che la scienza non fa miracoli, ma può offrire cure efficaci individualizzate, perché ogni paziente è diverso da un altro.
”Mi ero ripromesso di non tenere più conferenze – ha concluso lo scienziato – perché sembravano dei lavacri, non seguiti da azioni concrete. Qui da noi si parla molto, si parla troppo e purtroppo non si fa mai nulla. Ma, oggi, l’incontro coi ragazzi è stato un piacere. Ai giovani non dico di scappare, ma di ess ere indipendenti. Mettetevi in gioco, ribellatevi al sistema clientelare e nepotista. Non aspirate ad un posto nella vostra terra alla maniera sannita, attraverso raccomandazioni e protezioni, non rassegnatevi ad un futuro da portaborse”.
Gli studenti del Liceo Classico “Giannone”, del Liceo Scientifico “Rummo” e del Liceo Scientifico “Galilei-Vetrone”, promotore dell’incontro, raccoglieranno il messaggio forte e chiaro di Iavarone per costruirsi da soli una speranza e dare una scossa alla classe politica del Sannio?