Dopo reiterate richieste di visione di atti camerali, anche per dar corso ad un espletamento costruttivo del mandato camerale ricoperto e del diritto di visione e di informazione ai sensi dell’Art. 22 del Regolamento del Consiglio Camerale, dopo oltre sei mesi sono riuscito a prendere visione di parte della documentazione richiesta e di cui intendo puntualmente informarvi.
In data 27 settembre c.m., infatti, gli Uffici Camerali mi hanno messo a disposizione la documentazione riguardante la Gestione delle Attività di Informazione e Comunicazione, affidata da una delibera di Giunta Camerale alla Società Retecamere, soc. consortile con sede a Roma oggi in liquidazione, “al fine di espletare una attività di supporto alle iniziative Camerali, fornire agli addetti e consiglieri una rassegna stampa quotidiana informativa sul sistema congiunturale ed economico locale, regionale e nazionale; un supporto alla Presidenza della Camera per i rapporti con i Media.”
Orbene, dopo aver preso visione della documentazione, il raggiungimento dei predetti obiettivi appare alquanto problematico, al di là delle considerazioni e delle valutazioni che da tale iniziativa possono discendere. Proverò a sottoporre alla vs. attenzione alcune di queste considerazioni, per tentare di aprire una discussione franca e trasparente su di un servizio di enorme importanza che investe la comunicazione e l’informazione dell’Ente.
Il primo elemento che desta non poca meraviglia è che la individuazione di Retecamere era stata fatta per dotarsi di un servizio di coordinamento delle attività di comunicazione di maggiore efficacia e qualificazione; nel mentre Retecamere è stato solo uno strumento di bay pass delle normative legislative poiché in merito alla comunicazione non ha svolto alcun servizio reale se non quello di individuare frettolosamente una risorsa “giornalistica” in loco, in accordo diretto con la Presidenza, il giornalista Achille Mottola (nota del Presidente G. Masiello del 7/6/2013) che – guarda caso – coincide con la medesima “risorsa” che per circa dieci anni è stata l’addetto stampa e portavoce della Presidenza. Insomma, in soldoni, la Camera di Commercio paga lautamente un servizio a Retecamere, perché affidi allo stesso giornalista locale – già portavoce del presidente Camerale – il servizio di supporto per la redazione e diffusione dei comunicati stampa e di supporto alla Presidenza per la gestione dei rapporti con i media.
Ma vediamo cosa è agli atti per questo servizio: una raccolta sterile, confusionaria e frettolosa rassegna stampa, che giace depositata senza ordine e consequenzialità, alla rinfusa in faldoni impolverati, senza che essa abbia prodotto alcuna utilità per l’Ente Camerale, per le imprese iscritte e per i Consiglieri camerali. Nessuno, infatti, ha potuto mai poter leggere una rassegna stampa quotidiana né cartacea, che pure è prevista nel contratto, né tantomeno informatica poiché essa non è stata mai pubblicata sul web, come invece imporrebbero le disposizioni sulla comunicazione alle pubbliche amministrazioni. Verrebbe perciò da chiedere: cui prodest tutto ciò? Non certo alle associazioni di categoria né tantomeno alle imprese, men che mai agli iscritti, che di fatto sono stati privati del diritto di informazione quotidiano.
Mi sono chiesto perciò se risulta più utile fare come le tre scimmie sagge, o tentare di modificare lo “status quo”, anche rischiando di pagare di persona, per cui ho scelto questa seconda via.
Sono pertanto fortemente convinto che a volte può servire poco per dare una mano concreta a tanti giovani in cerca di occupazione. Sul punto – anche per dare una indicazione concreta – basterebbe costituire un Ufficio stampa fatto di alcuni giovani giornalisti locali – di cui il nostro territorio è vivacemente ricco – che con il loro impegno ed il loro entusiasmo potrebbero dar mettere a disposizione la loro professionalità. Si raggiungerebbe così un triplice obiettivo: ottenere un servizio stampa quotidiano che sia veramente utile per le imprese e gli operatori economici; dare una forte motivazione ad alcuni giovani giornalisti e favorire quell’avvicendamento delle funzioni che superi la concentrazione in una stessa figura dei doppi e tripli incarichi retribuiti; ma soprattutto si potrebbe risparmiare la fatica dell’affannosa raccolta di documentazioni cartacee postume, costose per la collettività e di dubbia utilità.
Con l’augurio che questa volta nessuno si ritenga diffamato per le notizie riassunte, poiché tutte scritte e confermate dalle documentazioni ufficiali inviate al sottoscritto dagli Uffici Camerali, a completa disposizione di chiunque intenda prenderne visione.
* Consigliere camerale