Qualche anno fa acquistai un tagliando del gioco della Sisal Win for Life. Mio figlio Alberto mi strappò una promessa: se avessi vinto avrei dovuto acquistare la squadra di calcio del mio paese, Cerreto Sannita, e diventarne presidente. Purtroppo, la fortuna non mi arrise e mio figlio dovette mestamente riporre nel cassetto il suo sogno calcistico.
Sono trascorsi molti anni ed avevo persino dimenticato l’episodio. A ricordarmelo, qualche giorno fa, è stato proprio mio figlio che, di fronte alle mie iniziali resistenze ad accettare l’invito a diventare presidente del Real Cerreto, mi ha sostanzialmente detto: “Ricordi che alcuni anni fa mi promettesti che se avessi vinto a Win for Life saresti diventato presidente del Cerreto? Bene, ora puoi farlo senza ricorrere alla dea bendata: non mi deludere… Tra l’altro, sei anche stato uno dei fondatori del primo Real Cerreto”.
Cosa avreste fatto voi di fronte a queste parole pronunciate da un dodicenne? Sì, lo so, avreste accettato anche voi. E così, alla fine, ho detto sì.
Prima ancora dell’ufficializzazione, ho provveduto ad informare l’amico Giancristiano Desiderio che, come tutti sanno, condivide con me l’esperienza di Sanniopress ed è di S. Agata dei Goti, la cui squadra (la Virtus) milita nello stesso campionato del Cerreto.
Vi risparmio le considerazioni sornionamente espressemi da Giancristiano che, giusto per tener fede all’invito a tenere riservata la notizia fino all’ufficializzazione, ha subito detto al figlio, che era accanto a lui: “Zio Billy diventerà il presidente della squadra di calcio di Cerreto”.
In quel momento ho compreso che questa mia nuova esperienza diventerà una fonte di ispirazione per i suoi scritti su Sanniopress. E la cosa, credetemi, non mi rassicura affatto…..
In ogni caso, a lui come agli amici cerretesi che mi hanno fortemente sollecitato ad assumere la guida del Real, ho subito chiarito che non sarò un presidente presidente, giusto per parafrasare una celebre frase tratta da un famoso film sulla vita di Giancarlo Siani, ma più semplicemente sarò un presidente traghettarore.
Insomma, metterò a disposizione la mia esperienza in termini di comunicazione ed organizzazione, le mie conoscenze e la mia “visibilità mediatica” (chiamiamola pure così….) per contribuire a consolidare il progetto calcistico del Real Cerreto.
Sarò un presidente traghettarore perché considero a termine questa mia nuova esperienza in quanto spero vivamente che venga fuori qualcuno che poi raccolga il testimone. Non avrò molto tempo a disposizione per seguire la squadra. Sarò, quindi, anche un presidente “anomalo”, a cui gli azionisti di maggioranza (in questo caso calciatori, allenatori, dirigenti e tifosi) hanno momentaneamente affidano la presidenza. Conterà soprattutto lo spirito di gruppo. Quello che finora ha permesso di raggiungere risultati più che lusinghieri ai ragazzi ottimamente allenati da Antonio Ludovico (che, ricordo, avviai al calcio nella squadra dei pulcini ai tempi del primo Real Cerreto)..
Sin da ora, comunque, garantisco che ce la metterò tutta affinchè il Real Cerreto possa diventare un esempio virtuoso nel variegato panorama del mondo calcistico dilettantistico sannita, oltre che un importante momento di aggregazione e divertimento.
Non posso che ringraziarti per aver ceduto alle pressioni dei dirigenti e della famiglia: credo siano state assillanti.
In circolazione non ci sono molte persone disponibili ad impegnarsi senza l’immediato tornaconto economico.