Che la Campania fosse la regione più esposta alle ecomafie non sorprende nessuno, purtroppo. Ma che la provincia di Benevento si attestasse ai primi posti in Italia per numero di infrazioni accertate nel ciclo dei rifiuti, non era prevedibile.
E c’è di peggio. Dal Rapporto di Legambiente si leggono passi inquietanti di due relazioni nelle quali si sostiene che alcune zone del Sannio sono state utilizzate per occultare rifiuti tossici e nocivi. Proprio come accade nel Casertano. Documenti scritti dall’ex prefetto Michele Mazza e dall’ex comandante della Forestale, Angelo
Vita. Fonti attendibili, dunque. E non certo inclini all’allarmismo.
In particolare ci impressiona una circostanza richiamata in quelle note: il sospetto che «nella zona sud della provincia di Benevento» la camorra abbia occultato in cave o cantieri sostanze tossiche.
Si parla di «sospetti alimentati da molte segnalazioni», ma ci chiediamo: qualcuno ha mai verificato quelle voci? Nel rapporto si accenna a una campagna di monitoraggio della quale però non si conoscono i risultati e neppure se è mai stata fatta. Quei sospetti, dunque, aleggiano ancora. E meritano una risposta
chiara. Al più presto.
(editoriale tratto dal quotidiano Ottopagine)
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Spettro Gomorra per il Sannio: allarme ecomafie
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