Sant’Agata dei Goti è una potenza turistica. Lo sanno tutti. Persino noi santagatesi. Che cosa manca? L’atto. Fino a ieri. Forse, qualcosa cambia.
Domenica mattina, verso le 11. Imbocco via Roma. Passo svelto, ho poco tempo. Mi ferma un giovanotto, mi tende la mano e si presenta: “Ciao Giancristiano, sono Vittorio Iannotta”. Lì per lì non lo riconosco. E’ normale. Non l’ho mai visto. Poi, finita la fase rem, lo inquadro. Questo Vittorio Iannotta è un gran rompiballe, quasi più rompiballe di me. E’ tenace, determinato, sa quel che vuole. Si è inventato una cosa strana che è un movimento giovanile e lo ha chiamato “la voce del popolo” e si è messo a svolgere un po’ di critica pubblica che, in fondo, se è fatta alla luce del sole, non fa male. Al momento critico, però, ha anche affiancato un momento costruttivo: critica e costruzione, protesta e proposta. La cosa decisiva è la partecipazione dei giovani: ragazzi e ragazze che, spinti dal loro amore per il paese e anche dalla rabbia che si portano dentro per essere una generazione di diseredati sociali, si sono uniti e in poco tempo hanno prodotto un po’ di cose e attività il cui valore fondamentale non è da ricercarsi tanto nel risultato quanto nella partecipazione, nella simpatia e nella conoscenza che ogni persona ne ricaverà. Se avranno buoni frutti, anche individuali, ne avrò piacere. Viviamo un’epoca in cui il lavoro va inventato. Creato. Se fanno tutto in proprio senza contributi e sovvenzioni saranno più forti e affidabili.
Ieri Vittorio – che se non sbaglio lavora a Milano ma non ha alcuna intenzione di tagliare le radici che lo legano alla sua Sant’Agata dei Goti – mi ha informato sull’ultima iniziativa: visite guidate alle chiese – tutte aperte – e possibilità di farlo in ben sei lingue straniere. Per la precisione ecco qui di seguito – come si usa dire – i dati rubati dal profilo Fb di Vittorio Iannotta: sei punti informazioni. Audioguide in 6 lingue. Guide Cartacee in 6 lingue. Tour a Pompei, Reggia di Caserta e Costiera Amalfitana. Mappe della città con tutti i punti di interesse. Materiale informativo di ogni tipo. Tutte le chiese aperte contemporaneamente. Tantissimi Giovani Volontari pronti a spiegare e a dare qualsiasi info ai turisti. Serietà, eleganza, professionalità. Banchetti con tutto il materiale. Presenti nei totem digitali in 50 piazze delle principali città turistiche della Regione Campania (Amalfi, Capri, Salerno…) Presenti in 9 città della Regione Lombardia. Dal mese prossimo su un banner di 6 metri x 6 nella Stazione centrale di Milano. Sito internet. Sponsor Radio. Due web tv. Quotidiani. Ho sempre pensato che Sant’Agata dei Goti sia strategicamente al centro della Campania e la sua collocazione dovrebbe agevolare il suo turismo come quello campano.
Qualche settimana fa ho avuto il piacere di ricevere a casa un altro giovane del mio paese. Alfonso Marzano che mi ha chiesto notizie e pubblicazioni per poter scrivere le guide cartacee e audio. Gli ho fornito il primo libro sulla Storia di Sant’Agata dei Goti di Michele Melenzio e spero che il testo sia stato utile. Un libretto di versi di Melenzio s’intitola Vecchio e Nuovo. Lo ricordo perché, come dimostra anche questa nuova iniziativa dei giovani santagatesi, il nuovo è più solido se poggia sul già noto e, soprattutto nelle iniziative che hanno un carattere sociale, se c’è un incontro tra le generazioni. Naturalmente, senza nulla togliere a chi ha il merito dell’iniziativa, dell’intrapresa, dell’azione. Per la mia Sant’Agata dei Goti il turismo – mi verrebbe quasi da dire la cultura – è una carta da giocare con avvedutezza e determinazione. La mia generazione, come quella precedente, ha perso il sonno e la fantasia dietro ai discorsi. Ora, questi giovani, passano all’azione. Beneficiano, forse, dei discorsi passati e, in cuor mio, spero proprio che sia così. In questo caso, più della critica vale proprio la proposta, l’iniziativa, l’intraprendenza. E, se i frutti verranno – i turisti e i visitatori non mancano di certo, bisogna accoglierli bene e soprattutto farli ritornare -, giungerà anche il momento di parlare con serietà e persuasione di allargare il Centro Storico, renderlo più grande riportandolo ai suoi confini naturali e storici per una vita civile all’insegna della qualità. Vedremo. Per ora, in bocca al lupo.