Il mio paese, Cerreto Sannita, al pari della S. Agata dei Goti di Giancristiano Desiderio, è una potenza turistica.
La tradizione ceramica, che discende da una delle più belle pagine di stroia dell’arte minore del Mezzogiorno d’Italia, e l’originalissimo impianto turistico, frutto della ricostruzione pensata avvenuta all’indomani del disastroso terremoto del 1688, caratterizzano un centro che, al pari di S. Agata, è stato ed è tuttora sede di diocesi vescovile (in questo caso, a differenza dell’antica Saticula, che è stata accorpata a Cerreto nel novembre del 1986), oltre che sede della compagnia dei carabinieri.
Certo, S. Agata dei Goti la sua rivincita storica se l’è presa con l’ospedale: quello di Cerreto è stato chiuso da un giorno all’altro per aprire il nuovo nosocomio di S. Agata dei Goti (che, però, benchè ancora poppante, già rischia di essere chiuso). Vico direbbe che si tratta di corsi e ricorsi storici, ma tant’è…
Il vero dramma di noi cerretesi, però, è un altro: l’essere costretti oggigiorno a sperare di intercettare una parte del flusso turistico diretto a Cusano Mutri, divenuta la vera capitale turistica della valle del Titerno grazie all’operosità svizzera dei suoi abitanti e a quel pizzico di fantasia che, in un settore come il turismo, rappresenta una marcia in più.
Però, non tutto è perduto perché anche a Cerreto, al pari di quanto sta accadendo a S. Agata, ci sono segnali evidenti di una crescente partecipazione dei giovani alla vita cittadina.
Il prossimo week end, ad esempio, tra Cerreto e Faicchio si svolgerà la prima edizione della Festa dell’Arrampicata (chi fosse interessato può consultare la pagina facebook dell’evento: https://www.facebook.com/events/469859996440349/?fref=ts).
Un’iniziativa, promossa da un gruppo di giovani, che punta a valorizzare alcune delle tante bellezze architettoniche, paesaggistiche e naturali della zona (il monte Monaco di Faicchio e piazza S. Martino e il monte Leonessa di Cerreto) e ad intercettare un segmento di nicchia del mercato turistico legato agli sport di montagna.
Inoltre, a partire dal 20 giugno la centralissima e maestosa piazza S. Martino tornerà ad ospitare il tradizionale torneo di calcetto estivo, che mancava da circa dieci anni (le pagine facebook dell’evento sono: https://www.facebook.com/pages/Torneo-di-Calcetto-4vs4-La-fontana-pzza-San-Martino-Cerreto-Sannita-BN/138869299643174 e https://www.facebook.com/groups/200060386807783/?fref=ts). Un appuntamento, obietterà qualcuno, come ce ne sono tanti in provincia di Benevento e, più in generale, nel resto della penisola. Certo, ma non in uno scenario incantevole come quello di piazza S. Martino, in passato mortificato con iniziative più congeniali alle sagre dell’hinterland napoletano che non ad una città di fondazione. E tutto ciò per merito di un gruppo di giovani che ha trovato nel calcio, e soprattutto nel Real Cerreto, un importante momento di aggregazione.
In pratica, come dice Giancristiano, ora, questi giovani, passano all’azione. In questo caso, più della critica vale proprio la proposta, l’iniziativa, l’intraprendenza. E, se i frutti verranno, giungerà anche il momento di parlare con serietà e persuasione di quella qualità che a Cerreto o S. Agata è mancata per troppi anni.
Permettimi, caro Billy, di correggere un’affermazione errata presente nel tuo condivisibilissimo articolo:
quando sostieni che “Il vero dramma di noi
cerretesi, però, è un altro: l’essere costretti oggigiorno a sperare di
intercettare una parte del flusso turistico diretto a Cusano Mutri”
sbagli in maniera grossolana !! Perché io sostengo da tempo che neanche questo
siamo stati capaci di fare, anzi…https://www.facebook.com/photo.php?fbid=4242364230454&set=a.1176867714957.27829.1626038526&type=3&theater
infatti, ho scritto “sperare” e non riuscire…… (b.n.)