La storia politica ed amministrativa del sindaco Fausto Pepe viaggia con gran sicurezza su un binario morto. Le amministrazioni Pepe I e II hanno conquistato disastri e flop tali che, ormai, il giudizio di merito esula dalla politica e dal governo della città per approdare direttamente alla patafisica. Come nella scienza delle soluzioni immaginarie ideata dallo scrittore francese Alfred Jarry c’è il dottor Faustroll, così al comune di Benevento c’è l’ingegner Faustroll che non potendo dare a Benevento e ai beneventani soluzioni concrete dei problemi cittadini s’inventa, in perfetto stile patafisico, soluzioni immaginarie. A Benevento non c’è un sindaco normale e neanche uno anormale o metafisico bensì c’è il sindaco patafisico che per ogni problema reale ha una soluzione immaginaria. Ma con una differenza fondamentale: mentre le soluzioni patafisiche del dottor Faustroll non fanno del male a nessuno, le soluzioni di politica patafisica dell’ingegner Faustroll fanno male a Benevento.
Il Puc, l’Housing sociale (case popolari), i milioni di debiti celati e improvvisamente scoperti sono tutte soluzioni patafisiche che non risolvono problemi ma li aggravano e, nel caso di assenza, li creano. Altre mirabolanti soluzioni patafisiche si potrebbero citare. Ad iniziare dall’idea di rivoluzionare la circolazione stradale nel rione Ferrovia (soluzione immaginaria), mentre il centro storico è di fatto una gran pattumiera (problema concreto). Come se non bastasse, Palazzo Mosti da solo è in grado di garantire il lavoro della procura: l’amministrazione patafisica è sotto inchiesta a tal punto che suoi esponenti hanno avvertito il bisogno di lasciare gli incarichi e dimettersi. Il sindaco – inchiesta o non inchiesta, dimissioni o non dimissioni – è incamminato sul viale del tramonto. La sua risposta alle inchieste della magistratura, agli attacchi politici e al fallimento amministrativo certificato dall’indebitamento comunale ha preso forma – come avevamo ampiamente previsto – con la logica del bunker. Il sindaco si sarebbe potuto dimettere e chiedere così direttamente ai beneventani una nuova legittimazione per governare, invece ha preferito resistere e di fatto si è incamminato sulla strada che lo porterà – lo voglia o no – ad uscire di scena. A questo punto è arrivato il colpo di scena: azzeramento della giunta e apertura alla società civile. Per dirla con una folgorante battuta di Flaiano: l’insuccesso gli ha dato alla testa.
L’azzeramento della giunta e l’apertura alla società civile prefigurano solo la fine dell’amministrazione Pepe. Non si apre alla società civile mettendo all’incanto delle poltrone, ma discutendo temi e problemi cittadini per condividerli con la città. L’idea di liquidare tutti gli assessori per poi richiamarli con altre deleghe e con qualche nuovo innesto è un tentativo maldestro di rifarsi una verginità e rinfrescare una legittimazione amministrativa che invece può venire solo dalle urne. Insomma, è l’ennesima soluzione patafisica dell’ingegner Faustroll.
Un ragionamento che non fa una grinza. Finalmente un articolo da condividere pienamente. Complimenti !