Sei domande a Giancristiano Desiderio e un chiarimento.
Sei domande
1) Tutti i cittadini sono uguali di fronte alla legge, sempre e in ogni caso, o questo principio può avere delle deroghe?
2) Se io commetto dei crimini e poi divento un leader politico ho diritto ad essere “immunizzato” per tutta la durata della mia carriera politica rispetto ai crimini commessi?
3) La magistratura italiana è in misura considerevole politicizzata e agisce su comando di organi politici partitici?
4) Silvio Berlusconi può essere considerato un “perseguitato” politico, vessato dalla magistratura italiana?
5) La sinistra italiana nel ventennio scorso ha avuto un atteggiamento intransigente nei confronti di Berlusconi o ha ripetutamente scelto la via del compromesso politico?
6) Silvio Berlusconi ha approvato o no, nel corso del ventennio, leggi ad personam, di cui si è servito nei suoi procedimenti giudiziari?
Chiarimento:
Chiudevo l’articolo con le seguenti parole: «Il momento è drammatico, hai ragione. Ma se nei prossimi mesi il ventennale equivoco di cui siamo stati tutti ostaggio dovesse concludersi come deve, potremmo affrontare le insidie della tempesta con una zavorra in meno». È fantasioso desumerne che, liberatici di Berlusconi, ci aspetta un futuro radioso. E, dunque, è un’inferenza fallace quella fondata sul meccanismo del “capro espiatorio”, che mi imputi. Ho solo scritto e riscritto che quest’uomo piccolo piccolo ha reso tutto più difficile. Tempeste ci aspettano, ma che almeno possiamo affrontarle senza il suono di un’orchestrina e il riso sguaiato delle «troie di regime», mentre noi cerchiamo di governare la nave…
P.S.
Non ad uno dei miei rilievi hai risposto.