Facendo un breve raffronto tra i dati alla Camera dell’ultima tornata elettorale e quelli delle precedenti elezioni del 2008 emerge che nel Sannio l’elettorato del Pdl si è più che dimezzato, passando da 91.467 voti (pari al 49,65%) agli attuali 43.467 (pari al 26,93%). Il Pd, dal canto suo, è passato da 55.116 voti (pari al 29,92%) del 2008 agli attuali 37.375 (pari al 23.15%). Il tracollo delle due principali forze politiche ha, ovviamente, favorito anche nel Sannio l’exploit elettorale del Movimento a Cinque Stelle che ha totalizzato, sempre alla Camera, ben 36.002 voti, pari al 22,30%. Questi i numeri nudi e crudi, che fotografano il vero e proprio crollo fatto registrare in provincia di Benevento dal Pdl (-22,72%) e la contemporanea forte flessione del Pd (- 6,77%). Senza dimenticare che il Pdl nel Sannio ha perso maggiori consensi (-22,72%) rispetto al dato nazionale (-15,82%), mentre il Pd risulta essere sostanzialmente in linea con la flessione nazionale (- 6,77% rispetto a -7,76).
Nonostante ciò, la parlamentare del Pdl Nunzia De Girolamo ha pomposamente dichiarato: “Ci davano per morti e, invece, non sono stati bravi nemmeno a portare sfiga. E’ stata una vittoria del gruppo, di una squadra che a fari spenti ha prima lavorato, poi incassato”. E giù una serie una serie di fatwa verso Clemente Mastella (“per lui è scoccata l’ora della pensione”) e Roberto Capezzone (“è il vicario di sé stesso”), che a stretto giro le hanno risposto a muso duro.
Particolarmente sarcastico è stato il commento dell’ex Guardasigilli: “Festeggiare dopo aver perso circa 50mila voti a Benevento e provincia rispetto al 2008 è un fatto quantomeno singolare. E, poi, può bacchettare i suoi sottoposti, non ha la statura morale e politica per rivolgersi a me, che peraltro a lei subordinato non sono mai stato e mai lo sarò”. Capezzone, dal canto suo, è stato persino più duro: “Resto tranquillo al mio posto avendo la responsabilità verso gli elettori del centrodestra, ma non certo verso una raccomandata”.
Né, infine, è mancata la stoccata del neo parlamentare del Pd, Umberto Del Basso De Caro, che ai giornalisti ha causticamente dichiarato: “Abbiamo perso ma c’è chi ha perso tre volte in più rispetto a noi ed esulta. Inutile raccontare favole alla gente, i numeri sono numeri”.
Insomma, tutti concordi a rimarcare la strana concezione dell’aritmetica di Nunzia De Girolamo che, bontà sua, probabilmente ancora non ha avvertito gli effetti del ciclone Grillo, che nel Sannio ha investito soprattutto il Pdl, oltre che il partito del “potere inutile” (per dirla alla Desiderio).
Sono perfettamente d’accordo. Mi permetto aggiungere che, sia a livello locale, ma soprattutto a livello nazionale, non hanno ancora capito nulla e sono sicuro che non lo capiranno neanche quando Grillo prenderà più del 50%, perchè penseranno di essere su “scherzi a parte”.
Questa signora, nominata parlamentare, non tiene conto dei numeri. Si ritrova alla Camera e questo conta. 5 anni + 5 anni ( se la baracca non chiude prima) fanno 10 anni di contributi da parlamentare, che danno diritto ad una pensione (pardon vitaliazio, non offendiamo) di un valore mai raggiungibile da un comune mortale che lavora con ritmi e stipendi o salari molto, molto, molto più piccoli. Le altre cose sono bazzecole,